E’ arrivato in Italia nei giorni scorsi, per un breve periodo di riposo in famiglia, don Levi Spadotto, sacerdote arcisatese missionario ad Haiti. Su invito dell’unità pastorale di Arcisate e Brenno Useria, don Levi incontrerà i numerosi amici del paese e della Valceresio venerdì 6 maggio, alle 21, nel salone dell’oratorio. In questa sede racconterà la sua esperienza, mostrerà fotografie e filmati che ha portato con sé dalla missione e illustrerà i progetti per gli anni futuri, confidando che la sua comunità d’origine continui a sostenere la sua presenza in quella terra. Un buon numero di amici del sacerdote missionario lavorano già da tempo nell’Associazione Levhaiti, che mantiene i contatti con don Levi, gestisce attività di aiuto, ha promosso e intende continuare ad organizzare eventi in grado di sostenere la sua preziosa opera a favore della popolazione dell’isola. Don Levi Spadotto, 57 anni, cresciuto in paese frequentando la parrocchia e l’oratorio, è sacerdote dal 1985. Dal 2014 vive l’esperienza della missione in qualità di “fidei donum” nella diocesi di Port-de-Paix, sull’isola di Haiti. Dallo scorso febbraio è ufficialmente parroco di Ka-Philippe, una comunità di circa tremila anime che vivono su un territorio vasto quanto Valceresio, Valganna e Valcuvia. Ka-Philippe si trova all’estremità nord occidentale dell’isola, in una zona rurale dove la povertà che affligge tutta la nazione haitiana è ancora più evidente. Non c’è acqua immediatamente disponibile nei pressi dei villaggi, non c’è elettricità salvo quella prodotta con generatori a benzina o pannelli solari e i collegamenti telefonici sono ridotti al minimo indispensabile. Non ci sono strade e don Levi per raggiungere i parrocchiani si deve sobbarcare ore di motocicletta o a piedi. Precari e frutto della solidarietà il lavoro e la scuola.
Lo sfruttamento del popolo haitiano e di depredazione delle risorse locali che ha caratterizzato la dittatura sotto la quale Haiti ha vissuto per lunghi decenni aveva accentuato le sofferenze della povera gente e il tragico terremoto del febbraio 2010 ha dato il colpo di grazia a un Paese già piegato dall’estrema povertà. Molte famiglie della parrocchia di don Levi, che si sostentano lavorando la terra e allevando capre, faticano a sfamarsi e non hanno possibilità di curarsi. In questo contesto il sacerdote arcisatese offre molto di più del poco denaro di cui dispone ed è divenuto un punto di riferimento per la comunità, non solo per l’aspetto religioso e spirituale, ma anche per quelli assistenziali.