L’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano per il “delitto della calza” non è stata ancora fissata, ma c’è comunque una novità importante nell’inchiesta sull’omicidio di Stefania Amalfi, per il quale è in carcere da quasi due settimane il marito Alessandro Argenziano, che un anno fa avrebbe cercato di far passare la morte della donna come conseguenza di un suicidio (mettendole una calza in testa), e che oggi proclama la sua innocenza.
Il giudice delle indagini preliminari Stefano Sala, che ha confezionato l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Argenziano richiesta dal pm Sabrina Ditaranto, e che l’ha anche interrogato subito dopo l’arresto (l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere) ha deciso infatti di sottoporre il presunto killer a una perizia psichiatrica, su sollecitazione del difensore, l’avvocato Stefano Amirante.
L’udienza per il conferimento dell’incarico a uno psichiatra scelto dal gip è stata fissata per mercoledì 18 maggio, e al momento il quesito a cui dovrà rispondere lo specialista è relativo alla permanenza in carcere del trentanovenne, che è inabilitato e quindi ha un curatore che lo assiste negli atti di amministrazione straordinaria. In altre parole il gip vuole sapere se le condizioni psichiche di Argenziano siano o no compatibili con una privazione della libertà nella forma della reclusione in carcere. Ma il quesito quel giorno potrà essere arricchito su richiesta delle parti, e al perito sarà forse chiesto anche di stabilire la capacità di stare in giudizio di Argenziano, e quindi di sostenere un interrogatorio, e forse la sua capacità di intendere e di volere tout court.