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«Ristrutturiamo il carcere» Progetti e soldi in arrivo, l’ha assicurato il sottosegretario Migliore: «La struttura rimane dov’è»

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«Ristrutturiamo il carcere» Progetti e soldi in arrivo, l’ha assicurato il sottosegretario Migliore: «La struttura rimane dov’è»

Scritta l’ultima pagina della storia infinita sul carcere varesino. Con un colpo di scena. Non solo la casa circondariale dei Miogni non chiude ma viene ristrutturata. Primo: si sistemano le “emergenze”, come il rifacimento e il consolidamento dei muri perimetrali, per evitare rischi di ogni genere (comprese le fughe, come quella in stile film, che si è verificata in passato).

E poi si dotano le celle di bagni e docce, si sistema la caserma degli agenti di Polizia penitenziaria, si recupera tutto ciò che della struttura non funziona. Non traslocano i Miogni ma si rendono sicuri lì dove sono. Perché si può fare e perché il denaro arriverà. Parola di Gennaro Migliore, sottosegretario alla giustizia con delega alle carceri, giovedì 26 in visita a Varese.

«E’ volontà del governo di intraprendere tutte le azioni per migliorare la struttura, grazie a interventi e investimenti che verranno eseguiti, laddove possibile, in economia, perché gli interventi a basso costo, se programmati insieme, sono possibili per rendere la casa circondariale in condizioni di accoglienza e sicurezza adeguate. Solo in strutture idonee si può pensare di abbassare la recidiva e l’obiettivo è di garantire più sicurezza anche a tutti i cittadini». Il sottosegretario ha visitato i Miogni con il vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera, Franco Vazio. La delegazione era composta anche dalla parlamentare Pd Maria Chiara Gadda, dal segretario regionale dem Alessandro Alfieri, dal candidato sindaco del centrosinistra Davide Galimberti. e dal capolista del Pd Andrea Civati.

Il capo del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, ha letteralmente controllato piastrella dopo piastrella tutto l’edificio, parlando con gli agenti (al comando del commissario Alessandro Croci) e con gli operatori del carcere (il direttore Gianfranco Mongelli e la responsabile dell’area trattamentale Maria Mongiello). «Ho trovato belle professionalità e grande competenza tra gli agenti e gli operatori e con una progettualità congiunta credo che si possano eseguire interventi mirati per rendere questa casa circondariale adeguata».


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