Sindaco e assessori si tagliano lo stipendio. Per la seconda volta: avevano ventilato una riduzione del 5% dell’indennità nell’ambito del bilancio di previsione, quindi per l’intero 2015, e ora raddoppiano, a partire già da agosto, con un altro 5%. Motivo? Dare un segnale, certo, ma anche reperire nuove risorse per far quadrare i conti (la spesa corrente) che sta lievitando sul sociale, sulle misure a sostegno della Varese in difficoltà. Così spiega l’assessore al Bilancio, Giuseppe Montalbetti, che precisa che il doppio taglio (5 più 5) è stato condiviso all’unanimità dalla giunta, nessuno ha posto obiezioni ad incassare qualcosa in meno.
Ma quanto vale, in soldoni, questo sacrificio? Quasi 30.000 euro l’anno, complessivi. Montalbetti sottolinea che gli stipendi di sindaco, vice e assessori (i primi due più alti) sono a Varese già “calmierati” rispetto a quelli di altre città capoluogo (i tetti massimi sono comunque previsti dalla legge in base al numero di abitanti). Tra l’altro, in base all’impegno (eventuale) di togliersi il 5% se fosse stato utile e necessario in fase di assestamento dei conti, il primo 5% diventa retroattivo da gennaio. Si profila quindi un conguaglio. E, dalla prossima riscossione, si aggiungerà appunto l’altro 5%.
La giunta ha già dato mandato agli uffici comunali, quelli che si occupano dei pagamenti, di cambiare l’ammontare dell’indennità. L’assessore: «Grazie ai tagli garantiremo i servizi e non aumentaremo i tributi». E soprattutto, verranno salvaguardati gli equilibri di bilancio. Il dubbio: ma la riduzione del 10% sarà limitata a quest’anno oppure verrà applicata anche ai mesi del 2016 (probabilmente fino a maggio compreso) che separano dalle nuove elezioni? La seconda: il taglio fino alla fine del mandato. Così spiega l’assessore Montalbetti che nell’ultimo mese ha sudato sette camicie per l’assestamento di bilancio. E una mano l’ha data direttamente la giunta, guidata dal sindaco Attilio Fontana, che si è tolta la decima.