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Reguzzoni, il gran rifiuto

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Reguzzoni, il gran rifiuto

L’equilibrio di giunta, almeno nella sua testa, Emanuele Antonelli l’aveva già raggiunto. Ma su un sereno varo di una squadra un po’ nuova, un po’ vecchia e soprattutto rispettosa di buona parte delle componenti che gli hanno dato una mano a vincere le elezioni, si sono abbattute come previsto le pretese dei partiti maggiori.

La prima a dare la scossa è stata la leghista Paola Reguzzoni, che ha respinto perentoriamente la richiesta di entrare in squadra con il ruolo di vicesindaco. L’esponente di punta della lista padana vuole restare in consiglio comunale, anzi vuole essere lei a presiede l’assemblea, convinta di averlo meritato sul campo con quasi 500 preferenze, ai suoi occhi ben più pesanti nella conta delle 1.000 abbondanti incassate da Gigi Farioli. Una decisione che, se da un lato costringerebbe a trovare la terza donna nell’esecutivo ritoccando una casella altrove (lo impone d’altronde la legge), dall’altro rimette in discussione un posto che Farioli sentiva già suo e gli avrebbe permesso di avere posto, ufficio e visibilità (meritati al voto) senza dover essere una presenza ingombrante in giunta. Insomma, una mossa non certo facile da gestire che si somma a diktat e pretese che ad Antonelli stanno arrivando da più parti. Per restare al solo Carroccio, il movimento pretende non solo la presidenza ma anche tre assessori, ritenendo Isabella Tovaglieriinamovibile, schierando Stefano Ferrario per lo sport (un ruolo che anche il forzista Enrico Salomivorrebbe avere) e lasciando l’altro spazio al derby interno fra il veterinario Livio Pinciroli e l’ambulante Max Rogora.

Anche in Forza Italia le anime da accontentare sono tante, anzi troppe. Il gran regista Nino Caianiello ha fatto sapere che per Agorà va dato l’incarico ad Alessandro Chiesa. Per il secondo posto ci sono poi l’associazione Libertas che propone Salomi, il gruppo di Luciano Listache rivendica il grande risultato dei suoi candidati Carmine Gorrasi e Mariangela Buttiglieri (e si dice che il cislaghese ex assessore ambirebbe a far da capo di gabinetto ad Antonelli) e Donatella Fraschini che spera di occuparsi di Servizi Sociali. Inoltre c’è appunto da gestire la collocazione di Farioli che, in un modo o nell’altro, deve entrare in gioco.

Infine ecco il posto che spetta ad Ncd, dove la componente ciellina preme per offrire la poltrona al più votato (Paolo Genoni), non esclude di ricorrere al proprio segretario (Osvaldo Attolini) ma continua a ricevere da Antonelli richiesta di nominare una donna.

Come se ciò non bastasse, ovviamente, anche le altre sigle vivono giorni di fermento. Se per il primo cittadino va premiato il lavoro a suo sostegno di Francesco Iadonisi, dall’altro c’è la lista Busto Grande a ritenere mortificante l’esclusione dallo staff operativo del proprio Antonello Corrado. E poi attenzione a Diego Cornacchia: il presidente d’assise uscente non concede sconti e chiede di occuparsi del personale municipale. Ad Antonelli lo ha già detto a muso duro: se non lo fa assessore, avrà un censore spietato sui banchi dell’assemblea. Per fargli spazio, il sindaco dovrebbe però sacrificare proprio Iadonisi. In questo scenario è dunque chiaro che la lista degli scontenti sarà lunghissima.


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