Quando i vertici della Vincenzo Zucchi Spa, qualche settimana fa, per la prima volta scoprirono le carte del piano di riorganizzazione aziendale, per i dipendenti fu una doccia fredda. Annunciarono 230 esuberi su un totale di 560. Eppure, già a margine di quel primo incontro con i sindacati, si era capito che il confronto e il dialogo erano possibili e, soprattutto, che si sarebbe lavorato per evitare i licenziamenti collettivi. E così è stato.
Due giorni fa, infatti, i rappresentanti dei lavoratori e il top management del gruppo - che ormai parla anche francese - hanno raggiunto una intesa per il futuro dei dipendenti.
Dei 230 esuberi annunciati, ben 217 resteranno in azienda. Il tutto con l’introduzione dei contratti di solidarietà a partire dal primo settembre di quest’anno. La data non è casuale. Al momento, infatti, per tutti i dipendenti è in atto la cassa integrazione che scadrà proprio il 31 agosto.
« Il confronto è stato lungo - spiega Giovanni Sartini della Cgil che sedeva al tavolo insieme ai colleghi Luigi Cannarozzo(Cisl) e Massimo Mazza (Uil) - ma siamo arrivati a una intesa che riesce a recuperare la stragrande maggioranza dei lavoratori. Abbiamo cercato di utilizzare al meglio lo strumento dei contratti di solidarietà e abbiamo raggiunto questo risultato».
Va detto che si farà un uso massiccio di questa forma particolare di contratto. Sarà applicato a tutti i dipendenti e sul verbale di accordo è stato messo nero su bianco che non dovrà superare il 60% dell’orario di lavoro settimanale o mensile. Fatti due conti, in ogni caso, la percentuale di riduzione delle ora lavorative si avvicina quasi per tutti al 50%.
L’intesa prevede inoltre che si applichi la solidarietà per i prossimi due anni.
«Questo è un accordo soddisfacente sia da un punto di vista sociale che aziendale - commenta Stefano Crespi, direttore generale di Zucchi Spa - che ci consente di sviluppare il piano industriale finalizzato al rilancio del gruppo. E va detto che anche i rappresentanti sindacali hanno sempre avuto un atteggiamento costruttivo e propositivo. Riusciamo a recuperare quasi tutto il personale».
In quel “quasi” ci sono 13 persone che lavorano in negozi Zucchi destinati alla chiusura. A causa del loro collocamento, non è stato possibile pensare a una ricollocazione in altri punti vendita.
Intanto, nella tarda serata di giovedì, il Cda di Zucchi Spa ha attribuito le cariche sociali nominando Joel Benillouche presidente e amministratore delegato del gruppo.