«Chi non perde tre minuti per cambiare il destino della sua comunità, poi, non deve rompere le palle per cinque anni». È stato vibrante e appassionato l’endorsement di Matteo Salvini al candidato sindaco del centrodestra Marco Seveso. Ad attendere il segretario federale della Lega Nord c’erano militanti di tutto il Saronnese, cittadini leghisti e non. Non per niente Seveso, che di autoironia ne ha da vendere, ha esordito il suo discorso elettorale esclamando: «Molti saranno qui per questo illustre ospite e allora mi presento…».
Bordate alla sinistra
Mentre piovigginava, c’è stato qualche problema con il microfono e Salvini, adoperandosi per farlo funzionare, ha strappato risate dando la colpa alla sinistra. Risolto l’inghippo, tutti giù a criticare il Pd e i buonisti, appellandosi agli elettori «perché non si facciano imbonire». Per il candidato Seveso, al culmine di questa durissima campagna elettorale, è stata l’occasione per togliersi parecchi sassolini dalle scarpe: «Sono un uomo moderato di area cattolica che in questi ultimi giorni si è arrabbiato. Sento risuonare in ambienti a me vicini, anche nelle sacrestie, che non si può votare chi si è alleato con la Lega. Mi domando però cosa ci sia di così spaventevole in ciò che dice Salvini: cosa c’è di anomalo nel voler regolarizzare gli extracomunitari prima di accoglierli e integrarli? Cosa c’è di strano nel proporre una legge per difendersi a casa propria da chi vi entra violando la nostra privacy? È il buonismo ipocrita e mieloso della sinistra a trovarlo scandaloso».
E giù bordate al rivale Marco Giudici, staccato al primo turno di meno di 150 voti, pari a un 2% scarso. Il quale, se il rivale punta sul leader del Carroccio, segna punti a suo favore grazie agli appoggi incamerati a livello locale. È di giovedì 16 la diffusione di un clamoroso volantino sottoscritto da alcuni esponenti del mondo cattolico: «Abbiamo deciso di votare Marco Giudici perché riteniamo che la persona, il programma e la squadra messa in campo meritino fiducia e diano le giuste garanzie di un’amministrazione attenta ai bisogni della nostra comunità, con una visione pluralistica in cui tutti sono rispettati».
A firmare è addirittura il sacerdote don Carlo Venturin, oltre alle famiglie Bergamaschi, Merlini, Roveda e singoli cittadini. Ad appoggiare Giudici è anche Risveglio: «Abbiamo deciso di aderire alla Lista Cittadina di Silvio Maiocchi, che appoggia il candidato sindaco del Pd Marco Giudici. Questo in ossequio all’impegno politico preso con la comunità di portare in comune le istanze della cittadinanza, privilegiando le persone invece dell’ideologia».
Fratelli d’Italia (che aveva sostenuto Maiocchi) invita invece gli elettori a votare scheda bianca: «La scelta fra i due raggruppamenti non ci convince - dichiara il referente Maurizio Amoroso - Da una parte c’è il minestrone composto da sette liste disomogenee, dall’altra la sinistra. Continueremo a essere attenti ai reali bisogni dei nostri cittadini».