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«Lo Sporting Varese? Si può fare»

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«Lo Sporting Varese? Si può fare»

Pro Patria no, Caronnese sì, Sporting Varese forse. Gabriele Gravina è chiaro sui temi dell’estate del calcio varesino. Il presidente di Lega Pro accetta volentieri di parlare sulle questioni che tengono con il fiato i tifosi delle “big” della nostra provincia. Tutte, in un modo o nell’altro ancora in bilico sulla categoria che disputeranno nella stagione 2016/2017.

Partiamo dall’ultimo step, il più recente, quello effettuato dallo Sporting Bellinzago che giovedì sera ha incontrato un notaio per mettere nero su bianco la richiesta di cambio di denominazione in Sporting Varese, di spostamento della sede a Lonate Pozzolo e, soprattutto, di una deroga per poter disputare la prossima stagione al “Franco Ossola” di Varese. Una soluzione che riporterebbe la Lega Pro a Masnago e che, inevitabilmente, farebbe sì che il Varese Calcio non si iscriva alla prossima serie D, sparendo dal calcio e rinascendo de facto al piano superiore.

«Ovviamente non ho ancora avuto modo di vedere le carte ma tecnicamente è una procedura che, se rientra nelle norme ed è presentata regolarmente, può essere accettata. Se lo Sporting Bellinzago non può disputare il campionato nel proprio impianto ha tutto il diritto di chiedere una deroga per giocare su un altro terreno di gioco senza vincoli di distanza ma, semmai, legati ad altri criteri specificati dalle Noif. La deroga può valere solo per una stagione, poi per il futuro si vedrà».

Il fatto di aver spostato la sede a Lonate Pozzolo, quindi in provincia di Varese, può essere un elemento che rafforzi la domanda?
«Certo, ma ripeto, il fattore fondamentale è che tutto sia stato effettuato seguendo le norme: ci sono criteri e vincoli da rispettare relativi alla regione, alla provincia, ai confini, comuni limitrofi e così via. Tutta una serie di criteri che regolano questi passaggi a seconda del tipo di domanda presentata. Quando arriverà la documentazione la valuteremo. Potrebbe stare in piedi ma bisogna vedere come è stata articolata la domanda».

Chi prenderà la decisione finale e in che tempi?
«La domanda deve essere presentata in sede d’iscrizione quindi entro il prossimo 30 giugno, poi sarà il Consiglio Federale (che verrà messo in calendario nel corso di questa settimana a seconda degli impegni della Nazionale, ndr) a doversi riunire e verificare che tutto sia stato fatto secondo le norme e il presidente federale emetterà la decisione».

Se la domanda non venisse accettata e lo Sporting Bellinzago rinunciasse, verrebbe tecnicamente ripescata la Caronnese?
«Pare di sì» (il dubitativo è dovuto solo al fatto che dovrebbe essere la stessa Caronnese ad accettare il ripescaggio, ndr).

Capitolo Pro Patria: l’obiettivo è il reintegro. Ci sono attualmente delle chance?
«Purtroppo diventa complicato, perché c’è un problema di responsabilità oggettiva. Finché permane quell’elemento non ci sono possibilità proprio perché, anche in questo caso, ci sono norme che non lasciano spazio a dubbi in proposito».

Anche in caso di ampliamento dell’organico di Lega Pro a 60 squadre?
«Il discorso non cambia».

 


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