Per non perdere tempo, il Comune ha deciso di prendere di petto la situazione e spedire gli operai a realizzare i parcheggi circostanti l’area del Campus sportivo di Beata Giuliana, installare i lampioni e sistemare il fondo del terreno, recuperando la terra in eccesso anche per venderla e racimolare qualche spicciolo. Ma tutti questi sforzi avranno senso solo se l’unica busta al vaglio nel bando per il completamento e la gestione del Palaghiaccio consegnerà un progetto valido e conforme alle attese. Infatti, visto che l’amministrazione ha scelto di giocare l’ultima carta per evitare l’incompiuta aprendo le porte a società esterne, e visto che soltanto un gruppo immobiliare si è fatto avanti con un’offerta, non paiono esserci alternative: o i contenuti tecnici verranno giudicati congrui dai dirigenti incaricati di valutarli, oppure la possibilità naufraga e per questo mandato amministrativo non ci dovrebbero essere più i tempi per cancellare l’incompiuta.
Viceversa, se l’offerta della Vip di Gallarate dovesse soddisfare tutte le richieste deliberate dall’amministrazione, per la struttura di Beata Giuliana e per tutta l’area circostante si aprirebbero nuove prospettive. Oltretutto, stando alle indiscrezioni, i proponenti che hanno partecipato al bando non si sarebbero limitati ad accettare le condizioni base poste dalla giunta (vale a dire incassare un milione e mezzo di euro e provvedere ad interventi stimabili sui quattro milioni) ma avrebbero “esagerato”, raddoppiando la spesa, perché avrebbero espresso il desiderio di costruire una seconda pista coperta per il pattinaggio su ghiaccio utile agli allenamenti e ad accogliere l’utenza privata quando il campo principale fosse occupato; inoltre avrebbero ideato un ristorante panoramico in cima all’edificio.
Vero? Eccessivo? Fattibile? Dal punto di vista tecnico e progettuale lo stanno decidendo i dirigenti nominati in commissione. Da quello della concretizzazione solo il tempo - se arriverà il via libera - dirà se si tratti di una scelta vincente o velleitaria. Il tutto, poi, ruota attorno a quei mille metri di potenzialità commerciale (purché a servizio sportivo o di ambito ristorativo) che dovrebbe rappresentare l’elemento in grado di far quadrare i conti e giustificare un investimento che non è certo di poco conto.
«In ogni caso - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paola Reguzzoni - noi come ente locale abbiamo cominciato a fare la nostra parte con le infrastrutture a servizio del Palaghiaccio. D’altronde, anche se l’attenzione si focalizza spesso solo sulla struttura, in realtà a essere coinvolta nell’operazione è tutta l’area fra Sempione, via Minghetti e viale Stelvio. Quindi ci saranno altri campi sportivi all’aperto, nonché un parco pubblico attrezzato».
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Palaghiaccio, ore d'attesa
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