L’hanno capito anche i profughi più giovani che in Italia è meglio non restare. L’altro ieri dal Girotondo, una comunità per minori disagiati, se ne sono andati tre ragazzini, due egiziani di quindici anni e un eritreo di sedici che lì proprio non volevano restare.
«Vogliamo andare in Germania», avrebbero confessato durante il breve soggiorno. Ovviamente i responsabili della struttura hanno segnalato il fatto ai carabinieri poiché essendo così piccoli non hanno facoltà di autodeterminarsi. Ma vista l’esperienza maturata fuggendo dai loro Paesi d’origine, c’è da credere che siano sani, salvi e in uno di quegli Stati europei che potrebbe regalare loro un futuro prospero. I tre erano arrivati al Girotondo il 20 giugno, dopo essere stati stanati dai gendarmi in Svizzera e rispediti nel territorio sul quale erano approdati annaspando sui barconi della disperazione. Gli egiziani viaggiavano in coppia, l’eritreo era invece con un gruppo di connazionali che però è stato collocato altrove.
La loro intenzione è stata però chiara fin da quando la polizia li ha accompagnati a Busto (unica città vicina alla Confederazione elvetica che avesse disponibilità di posto per gli adolescenti): «Non vogliamo stare qua», hanno spiegato tentando di restare incollati ai sedili delle pattuglie. Sono stati di parola.