Sono almeno venti i civili uccisi - di cui nove italiani, quasi tutti residenti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia - da un commando terrorista che ha assaltato la sera di venerdì 1 luglio un bar ristorante a Dacca in Bangladesh, e la maggior parte di essi sarebbero italiani e giapponesi.
Lo riferisce una fonte dell’Esercito dopo il blitz delle forze speciali che ha messo fine all’attacco.
I fondamentalisti, come raccontato da uno degli ostaggi tratti in salvo, avrebbero risparmiato solo chi sapeva recitare versi del Corano, colpendo gli altri «con lame affilate».
La premier Sheikh Hasina Wazed ha riferito che un terrorista, ferito, è stato arrestato. Tredici ostaggi sono stati liberati e sei assalitori sono stati uccisi.
La Farnesina: undici italiani nel locale
A quanto si apprende da fonti della Farnesina, all’Unita di crisi risulta che gli italiani a cena nel locale di Dacca erano undici, tra cui anche Gianni Boschetti, che è riuscito a gettarsi fuori dal ristorante e a mettersi in salvo.
Lo stesso Boschetti aveva nelle scorse ore riferito all’Ansa che «dentro all’Holey Artisan Bakery di Dacca al momento dell’attacco dei jihadisti c’erano una decina di italiani».
Boschetti, che lavora in Bangladesh da 25 anni come grossista di abbigliamento è riuscito a fuggire nelle prime fasi dell’attacco: «C’erano due tavoli - racconta - uno al quale ero seduto con mia moglie e un cliente, e un altro con altre sette-otto persone. Nelle prime fasi dell’attacco sono riuscito a lanciarmi fuori dal locale e a salvarmi, riparandomi dietro un muretto, ma non ho più saputo nulla della moglie e delle altre persone rimaste all’interno. Ho cercato di andare all’ospedale dove sono stati ricoverati i feriti, ma mi hanno detto che non ci sono italiani tra i feriti».
Boschetti è stato poi condotto all’obitorio dell’Ospedale militare per procedere all’identificazione delle vittime.
Ampi servizi sulla Prealpina di domenica 3 luglio.