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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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«Khachia voleva unirsi all’Isis»

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«Khachia voleva unirsi all’Isis»

Altro che «fanfaronate pronunciate al telefono», come hanno sostenuto il diretto interessato e il suo difensore, l’avvocato Luca Bauccio. Abderrahmane Khachia, il 23enne marocchino residente a Brunello finito in manette lo scorso 28 aprile nell’ambito dell’operazione antiterrorismo condotta da Digos e Ros e coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dai pm Enrico Pavone e Francesco Cajani, era ormai pronto a diventare uno jihadista fedele «all’organizzazione criminale denominata Stato Islamico».

Seguendo così l’esempio del fratello Oussama, morto come martire in Siria nel dicembre scorso «dopo essere stato perseguitato in Italia».

Leggendo le sedici pagine depositate a corredo della decisione con la quale è stata confermata la custodia cautelare in carcere per Khachia e per gli altri due suoi connazionali Abderrhaim Moutaharrik e Salma Bencharrki, i giudici del Tribunale del Riesame di Milano dimostrano di non dare credito alla linea difensiva del marocchino di Brunello, accusato di terrorismo internazionale e, per questo, sottoposto a carcerazione preventiva in regime di massima sicurezza nel carcere di Sassari.

Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 6 luglio.


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