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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Fiumi di denaro fermati a Malpensa

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Fiumi di denaro sequestrati a Malpensa dalla Guardia di finanza

Fiumi di denaro bloccati dalla Guardia di Finanza di Malpensa e dall’Agenzia delle Dogane: si è conclusa l’operazione denominata Millionaire, finalizzata al contrasto al traffico illegale di valuta, fenomeno illecito assolutamente di attualità anche alla luce del lungo periodo di crisi che attanaglia da tempo l’economia mondiale e rende imprescindibile, oggi più che mai, la salvaguardia degli interessi economico-finanziari nazionali e comunitari anche e soprattutto nel rispetto degli obblighi fiscali, a tutela della maggioranza dei contribuenti onesti.

Le complesse sinergie operative adottate dai militari che hanno sviluppato i criteri di selezione dei milioni di passeggeri che annualmente affollano le sale arrivi e partenze dell’Aeroporto varesino, hanno permesso di conseguire importanti risultati. In particolare, negli ultimi 18 mesi, sono stati selezionati e sottoposti a controllo, tra gli altri, oltre seimila passeggeri in partenza o in arrivo con ingenti quantitativi di valuta contante al seguito. Quasi 1.700 di loro hanno violato la normativa che prevede l’obbligo di dichiarare in Dogana gli importi di denaro contante portati al seguito, pari o superiori a diecimila euro. Pertanto sono state comminate sanzioni amministrative per l’importo di quasi 650.000 euro e sequestrato quasi un milione di euro.

Le somme di denaro contante complessivamente intercettate a Malpensa, sono pari a quasi 63 milioni di euro; tale fase rappresenta solo un primo step di un ciclo investigativo ben più ampio, finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale e del riciclaggio dei proventi illeciti.

Il dato più interessante è ovviamente quello relativo alla nazionalità dei corrieri. Le statistiche parlano di due consolidati flussi di valuta in uscita, destinati all’area asiatica e all’area nordafricana, mentre per quanto concerne i nostri connazionali, va evidenziato il fenomeno del tentativo di esportare valuta principalmente verso Paesi del Centro e Sud-America (Brasile e Cuba, solo per citarne due) e, nella maggioranza di questi casi, si tratta di “neo-pensionati” che probabilmente hanno deciso di farsi una “seconda vita” una volta terminata la propria attività lavorativa.

Altro servizio sulla Prealpina in edicola venerdì 8 luglio


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