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Maltrattamenti e lesioni nei confronti dell’ex compagna, trentacinquenne in manette, arrestato dagli uomini del commissariato di Busto Arsizio.
L’ordinanza di custodia in carcere, emessa dal Gip Giuseppe Limongelli su richiesta del Sostituto Procuratore Chiara Monzio Compagnoni, è stata disposta come aggravamento della misura del divieto di avvicinarsi alla vittima al quale l’uomo era stato sottoposto già a maggio (per gli stessi reati) ma che si è poi rivelata insufficiente a contenerne la violenza.
Allora gli interventi e le indagini del commissariato avevano evidenziato la gravità delle condizioni in cui versava la donna almeno dalla metà del 2015 quando l’indagato, incurante del fatto che l’ex compagna fosse incinta e della presenza di altri due figli piccoli, aveva iniziato a colpirla con schiaffi, calci, pugni, tirate di capelli, tentativi di strangolamento, minacce di morte e danneggiamenti degli arredi e delle suppellettili di casa. Situazione provocata dall’incontenibile gelosia dell’uomo e ulteriormente peggiorata lo scorso aprile, quando la donna aveva trovato la forza di interrompere la relazione e di allontanarlo: in un caso il bustocco era giunto a introdursi nell’appartamento della vittima dopo avere scavalcato il balcone e ad aggredirla, colpendola tanto violentemente da provocarle la perforazione di un timpano.
Nei giorni scorsi tuttavia la vittima è nuovamente dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale, dove le sono state riscontrate la frattura del naso e contusioni multiple in varie parti del corpo. L’intervento della Volante e i successivi approfondimenti degli investigatori di via Candiani hanno fatto emergere che l’indagato aveva ripetutamente violato il divieto di avvicinamento, avvicinando la donna, minacciandola, imponendole rapporti sessuali e infine aggredendola con calci, pugni e addirittura premendole una pietra sulla testa.
Ora, finalmente è stato rinchiuso in carcere: si chiude così, per lo meno, il calvario di sofferenze fisiche per la donna. Quanto a quelle psicologiche, le ferite saranno sicuramente altrettanto dure da rimarginare.
Altro servizio sulla Prealpina di domenica 10 luglio