«Ho fatto un erroraccio sul secondo ostacolo e ho trovato tanto vento che girava di continuo. Purtroppo non è andata come speravo». Lorenzo Perini è sincero subito dopo l’arrivo della prima semifinale dei 110 ostacoli agli Europei di Amsterdam. Come era soddisfatto e galvanizzato venerdì dopo il turno eliminatorio corso bene e coronato con un’agevole qualificazione addirittura con il sesto tempo di ammissione, così è amareggiato adesso. Ma non è tipo da lasciarsi prendere dallo sconforto. Analizza così la gara: «Le condizioni non erano ottimali, nonostante tutto avevo deciso di dare il massimo. Buona l’uscita dai blocchi, poi c’è stato quel contrattempo. L’errore ha rovinato la gara». Al traguardo l’aviere varesino è arrivato in settima posizione con il tempo di 13.79 che non può renderlo felice perché è superiore di oltre un decimo al record personale ed è pure peggio di quanto fatto segnare in qualificazione.
Certo, per accedere alla finale bisognava andare fortissimo ma Perini sperava almeno di migliorare il proprio primato stabilito agli Italiani under 23 di Bressanone con 13.67. Invece no. Ora deve ripartire da zero. Per la partecipazione alle Olimpiadi non ci sono più speranze perché i termini per l’ottenimento del tempo di ammissione (13.47) scadono oggi e non sono possibili deroghe. Per la finale, invece, bisognava correre almeno sotto i 13.50, cosa apparsa proibitiva.
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