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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Piange il telefono pubblico

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Piange il telefono pubblico

Quanti varesini hanno fatto almeno una telefonata da una cabina pubblica nell’ultimo anno? Non è necessario un sondaggio per affermare che pochi, pochissimi, rarità, hanno usufruito di un servizio che in passato - alla stessa domanda: quanti varesini - avrebbe dato esito opposto: pochi, pochissimi, rarità, non hanno fatto almeno una chiamata in un anno.

È per questo che le cabine Telecom sono in via di estinzione: lo smantellamento è in atto dal 2010, quando è stato varato il piano di dismissione graduale. In città, all’epoca dell’avvio del piano, ne erano attive 125. Oggi non arrivano a 40.

E presto, esattamente tra un mese, verrà “pensionata” anche una cabina storica, una di quelle che quando ancora non esisteva il cellulare, aveva sempre la fila davanti alla cornetta: è l’impianto di viale Milano, a ridosso dell’ingresso della sede dei giudici di pace, dal lato opposto ai supermercati. «Questa cabina sarà rimossa dal 16 agosto 2016».

È scattato insomma il conto alla rovescia. Salvo che... «Gentile utente - si legge sempre sulla locandina - per chiedere che questo telefono pubblico resti attivo può inviare una posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo cabinatelefonica@cert.agcom.it entro 30 giorni dalla data di affissione di questo avviso, indicando i suoi dati, l’indirizzo della cabina e la motivazione della richiesta».

Non basta opporsi genericamente; occorre una valida ragione per scongiurare l’addio alla cabina telefonica. Di prassi, Telecom smantella quelle che non registrano almeno tre chiamate al giorno. E quindi: l’impianto di viale Milano è davvero poco utilizzato. Ma come funzionano? Si può pagare con monete, carte telefoniche e carte di credito.

Le condizioni delle cabine - non tutte ma la maggioranza sì - sono precarie: scritte e vandalismi le hanno ridotte male. Il destino, anche per altre oggi attive, potrebbe essere segnato.

Il piano è graduale ma non si arresta. Con una sicura eccezione: il telefono pubblico in piazzale Pogliaghi, al Sacro Monte. L’ex sindaco Attilio Fontana, un anno fa, aveva infatti scritto a Telecom chiedendo di stralciare la cabina in vetta alla montagna dall’elenco delle cornette a rischio taglio. Nel frattempo, i vecchi telefoni pubblici (quelli a rotella), così come le insegne gialle che svettavano sopra le cabine e le prime tessere prepagate, sono entrati a pieno titolo nel mondo del vintage e le quotazioni salgono. Nell’era della telefonia mobile, le cabine sono, per molti, retaggio del passato. Il gettone non scende più. Le code per la telefonata sono un ricordo. E le cabine possono andare in pensione. Succederà tra un mese a quella di viale Milano.


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