I cinesi promettono: «Riempiremo i nostri treni con i vostri prodotti: e verremo in vacanza qui con le nostre famiglie. Siamo appena arrivati in questa zona ma ne siamo già innamorati: la bellezza del paesaggio si somma alla storia». Potere del made in Italy, anche nel nome del business, a pochi minuti dallo sbarco a Malpensa. Alle Ville Ponti i dirigenti della Camera di commercio hanno accolto la delegazione cinese di Chongqing, una provincia di 32 milioni di abitanti (metà dell’intera popolazione italiana) che i residenti chiamano città. Un gigante, se paragonato a un angolo di Nord Italia e alle piccole produzioni, che però punta con convinzione a una delle porte dell’Europa per espandere la propria presenza a sud.
Imprenditori, banchieri e rappresentanti delle istituzioni “dagli occhi a mandorla” hanno ricambiato il favore, a pochi giorni di distanza dalla missione varesina in Cina guidata a fine agosto dal presidente camerale Renato Scapolan. Dopo quel primo momento d’incontro, l’Ufficio per il Commercio Estero di Chongqing (Chongqing Office for Foreign Trade and Economic Relations Commission) ha deciso di inserire una tappa a Varese nell’ambito di un viaggio programmato tra le principali realtà economiche d’Europa.
«C’è un detto cinese - ha spiegato il capo-delegazione, Yan Donghui -: la prima volta che ti incontri sei uno sconosciuto, la seconda sei uno di famiglia. Vogliamo stringere dei rapporti sempre più forti con il Consorzio Provex della Camera di commercio di Varese». Sì, ma perché il Varesotto, con il suo tessuto di pmi che in parte potrebbero addirittura essere spaventate dall’Oriente? Il segreto del successo è la posizione strategica in Europa, sull’asse nord-sud, con collegamenti rapidi verso la Germania e un aeroporto intercontinentale.
«Abbiamo scelto questa località prima di tutto proprio per la sua posizione - conferma Donghui -. Abbiamo ottimi rapporti con la Camera di commercio e oggi abbiamo portato qui alcuni imprenditori di campi in piena espansione, come l’e-commerce e la tecnologia. Siamo interessati soprattutto agli investimenti, al commercio e al settore logistico». Non a caso, dopo il momento istituzionale a Villa Andrea, il gruppo ha proseguito la visita all’Hupac di Busto Arsizio, l’interporto ferrovia-strada che rappresenta un binario preferenziale per lo scambio di merci nel Vecchio Continente lungo la nuova Via della seta (dalla sola provincia in questione arrivano un terzo di tutti i computer portatili del mondo). E non a caso proprio da Chongqing parte la nuova ferrovia di 11mila chilometri che collega la Cina con l’Europa.
«In 15 giorni si possono muovere le merci, contro i 40/50 giorni via nave - spiega il presidente Scapolan -. Ci sono già realtà cinesi che hanno scelto di investire nel nostro territorio: cito in particolare, perché frutto della sinergia con il gruppo Shineray che ha sede in questa municipalità - l’azienda che ha fatto rinascere un marchio storico per il motociclismo come Swm. Abbiamo tante cose in comune, come il rispetto delle regole scritte e non scritte».
Ad accogliere la delegazione, i membri del Consiglio camerale e i rappresentanti del mondo economico locale, Enrico Argentiero, Ilaria Broggian, Fabio Lunghi, Giuseppe Albertini, Rudy Collini, Milena Fornasari, Paola Margnini e Marco De Battista. Sullo schermo scorrono le immagini delle bellezze e delle realtà produttive del territorio: i laghi, le industrie, i monumenti che tanto colpiscono chi arriva da fuori. Fra i cinesi in visita, ci sono anche i responsabili del secondo colosso di vendita via Web e di Bank of China. Tutti convinti che l’interscambio fra Italia e Oriente possa far crescere entrambi. Poi, prima di proseguire per Busto e infine per Expo, un pranzo a base di prodotti tipici varesini. Quelli che si spera possano salire presto in carrozza. Destinazione Cina.