Proseguono gli incontri tra le forze che potrebbero comporre la coalizione di centrosinistra alla elezioni amministrativa di primavera. Il Pd, ad esempio, si sta confrontando in questi giorni con il comitato Varese 2.0. Ora è Sel a entrare nella "contesa": «Abbiamo fatto alcune valutazioni sulle ultime richieste che il Pd ci ha presentato e sulle quali sollecita una risposta» spiega Rocco Cordì, capogruppo in Consiglio comunale di Sel e protagonista delle trattative di coalizione. Il nodo è quello delle primarie, già annunciate dai Democratici per la scelta del candidato sindaco. «Noi continuiamo a ribadire fino all’esasperazione che le primarie non devono essere una semplice gara tra persone, un totosindaco: prima occorre definire il perimetro dell’alleanza e le linee programmatiche». Per Cordì, capitano di lungo corso della sinistra varesina, il presupposto è quello di una identità chiara e di totale rottura rispetto a chi governato finora (il centrodestra). E qui s’innesta il caso dell’Ncd - forza di maggioranza col sindaco leghista Fontana fino al dicembre scorso - che potrebbe appoggiare il centrosinistra presentandosi con una lista senza simbolo di partito. E qui Cordì va giù duro: «Ribadisco ancora che il punto fondamentale è la rottura rispetto a chi c’era prima e ha prodotto un Pgt disastroso per la città. L’Ncd è corresponsabile del fallimento e sul Pgt, anzi, è stato l’artefice della parte peggiore».
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