Sono numeri che salgono, sono persone disperate, sono situazioni difficili di accoglienza. In meno di un mese il numero di migranti presenti sul territorio varesino è passato da circa 700 a 850. Ed è, come sempre, destinato a salire. Vi sono poi i cosiddetti “respinti”, che poi respinti non sono. Si tratta dei migranti che nessuno ha voluto, ai quali proprio non è stato possibile garantire alcun alloggio. E che la Prefettura ha “dirottato” in altri comuni. In questo caso, si è giunti a quota 250 da quando, oltre un anno fa, è cominciata l’emergenza.
Solo un mese fa, il numero era vicino a 200. Si tratta di profughi che sono stati smistati nelle altre province, senza rispettare la percentuale per Varese, dell’accoglienza stabilita, a causa della “indisponibilità” di strutture.
«La situazione non cambia, l’emergenza continua e la provincia di Varese non ha cambiato modalità di azione rispetto al problema, l’emergenza rimane tale», dice il prefetto Giorgio Zanzi, il cui impegno e quello di tutto il suo staff è rivolto in modo quasi totalizzante a gestire una emergenza che ormai è divenuta quotidianità.
«Spero che l’appello del vicario episcopale. monsignor Franco Agnesi, venga accolto e che dalla Chiesa locale si possa ottenere l’aiuto di cui abbiamo bisogno». Nei giorni scorsi si sono chiusi i termini del bando per presentare la proposta di accoglienza dei migranti. «L’apertura delle buste avverrà venerdì e solo allora sapremo quanti sono i posti messi a disposizione», spiega il prefetto Zanzi. Le offerte sono circa cinque, è dunque improbabile che il numero complessivo di migranti che si potrà ospitare si avvicini alle trecento unità previste nel bando, per un periodo che va dall’1 ottobre al 31 dicembre.
Si tratta di un appalto complessivo di 996mila euro, con la corresponsione di un massimo di 35 euro “pro die/pro capite”. per ogni profugo. Ai migranti devono essere garantiti trasporto, gestione, servizi di assistenza alla persona, igiene degli ambienti ed erogazione dei pasti. Se al momento vi sono 850 migranti sul territorio varesino e se la media con la quale sono stati aggiudicati i servizi è di circa 33 euro a persona, all’ufficio territoriale del governo, quindi alla comunità, la presenza dei profughi costa circa 840mila euro al mese. «Venerdì sapremo quanti posti dei trecento necessari riusciremo a coprire con i vari enti che hanno proposto il servizio di accoglienza - conclude il prefetto - ma è molto probabile che dovremo indire a breve un altro bando».
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Profughi, la delusione del prefetto
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