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Due mesi d’emozioni, due mesi consecutivi di faville: s’intitola non per caso «Una scintilla sulla città-Live Art 2015», l’esposizione di sculture, fotografie e quadri che ha il fine di rendere la meraviglia del Chiostro di Voltorre, terra consacrata all’arte di casa nostra. Questo è il (buon) proposito dell’architetta varesina Alessandra Croci, ideatrice e curatrice d‘una mostra che s’appresta a sfavillare in quattro scintille, suddivise in sette exploit artistiche, e che ha partner all’altezza della location: dalla Provincia di Varese a Carrefour (ogni mercoledì delle settimane delle mostre, gli artisti presenteranno una loro opera nella supermercato di via Sanvito, a Varese, alle ore 21), dal Distretto Due Laghi a Federmanager e come media partner La Prealpina e Telesettelaghi.
S’inizia con «Scintilla emisfero donna», che è il pretesto per accendere le luci, fino a domenica 27 settembre, nelle sale del Chiostro, sulle opere della scultrice Anne Alexandra Bacchetta e del fotografo Walter Capelli. Seguirà «Scintilla nelle emozioni», dedicata alla pittura, dal 3 all’11 ottobre, con Grazia Giani e Sonia Zarantonello; quindi, dal 24 ottobre all’1 novembre sarà la volta di «Scintilla nel contemporaneo» con le scultrici Laura Branca e Michele Battistella; infine, «Scintilla nell’universo», dal 7 al 15 novembre, sarà affidata a Filippo Avalle.
Il fil rouge tra le scintille d’arte è un percorso «al» e «nel» femminile: una retta che attraversa infiniti punti come prospettive, che si piega al ciclo delle esperienze personali di artisti affermati e non, che si colora delle stagioni del tempo e che approda al bello come esperienza sublime del senso della vita.
Questo viaggio s’è iniziato il 19 settembre col vernissage delle mostre di Anne Alexandra Bacchetta e del fotografo Walter Capelli. Due scintillii, questi già godibili (l’ingresso è libero negli orari prefissati) e che raccontano punti di vista accomunati dalla sperimentazione e dalla passione per la materia che s’astrae e diventa idea, messaggio ma anche viaggio, orma. Segno.
La scultrice, che da anni vive a Varese, ha accettato la sfida della prospettiva femminile nell’alternarsi delle stagioni, svuotandone il luogo comune della ripetitività.
Bacchetta plasma infatti la sua materia - nel caso, la creta - sfilando alla terra l’essenza delle stagioni, che poi è la vita stessa. Lo fa, per quest’occasione, riunendo alla stessa terra che lavora, il seme che nella terra diviene germoglio, fiore, foglia. Le sue installazioni al Chiostro prendono forma da dita intrise d’armonia e a loro volta fioriscono, quale che sia la stagione raccontata, con la sapienza di chi da una vita gioca coi ricami della Natura, come fa Giusy Cossentino, artista malnatese della decorazione floreale.
In questo racconto delle stagioni intese come stati emotivi dell’anima in viaggio, Anne Alexandra Bacchetta s’ispira alla grazia lieve della carezza materna, all’innocenza che dilaga in meraviglia, al desiderio che sopravvive al disincanto e, in definitiva, all’unica stagione possibile: quella che non si fa imprigionare in un cambio di clima, di luogo o di luna, quella che resiste alla ripetitività dell’orologio, quella che si declina non in giorni, mesi, anni ma nel silenzio nascosto tra un rintocco di cuore e l’altro. Un silenzio che s’incarna nella terracotta. E che parla a mani giunte.
Capelli, invece, si mette in gioco confondendo le linee severe eppure calde del Chiostro con una serie di scatti che diventano opera d’arte ben oltre il confine dell’immagine e dello spazio: vivono le sue opere e lo fanno attraverso una materia che contamina l’immagine fissata in eterno, portando passato e futuro in un pretesto a forma di presente che ha per nome «Rosa», il titolo della sua narrazione per immagini. Per accendere la propria scintilla, il fotografo-artista di Azzate rappresenta, cioè «rende presenti cose passate», cominciando dall’emozione d’una rosa appassita, raccolta nel suo giardino, un giorno lontano.
Il percorso è solo all’apparenza inverso rispetto a quello di Bacchetta: l’emozione diventa idea, l’idea si nutre della materia prediletta di Capelli, la fotografia, ma lo costringe ad andare oltre, facendolo attingere a scatti del passato e a vecchi studi, riportandolo sulle orme di soggetti d’un tempo che non è più e che però riprendono vita. Una nuova vita. Non può mancare in questa struggente operazione di vivificazione della memoria, la dichiarazione, materializzata, d’emozione e sentimento: le costanti dell’esperienza umana. Ecco allora che accanto a «Rosa», Capelli spalanca una finestra affacciata nel suo tempo: una retrospettiva stampata con tecniche e supporti particolari, quali cemento, ferro con ruggine e carte fotografiche trattate. Materie. Perché l’arte sta all’anima come le stagioni alla sostanza dell’uomo: non appare mai uguale a se stessa ma è vivificata dall’unica scintilla accesa oltre ogni tempo. L’amore.
«Una scintilla sulla città-Live Art 2015» fino al 15 novembre; fino al 27 settembre «Emisfero Donna» con Alexandra Bacchetta e Walter Capelli - Chiostro di Voltorre, Gavirate, fino al 15 novembre da martedì a venerdì ore 16-18, sabato e domenica ore 10-12.30 e 15-18, info 339.2424227, ingresso libero.