aguzzino, violento, isterico, geloso fino al punto di scatenare la propria rabbia repressa contro moglie e figlio venticinquenne. Per questo, dopo le ennesime violenze, un albanese di 58 anni è finito nel carcere milanese di San Vittore con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Gli episodi di violenza, avvenuti in un condominio di via Sempione, a Pero, risalgono nel tempo ma lo scorso 26 settembre, il cinquantottenne ha passato di nuovo il segno. Dopo aver aggredito moglie e figlio a parole, l’uomo ha colpito il giovane e la donna ha trovato il modo per divincolarsi dal consorte violento e per chiamare il 113. All’arrivo dei poliziotti del Commissariato di Rho, la donna, in panico, ha indicato agli agenti l’appartamento al primo piano dove l’uomo stava ripulendo il pavimento da macchie di sangue e cocci di vetro. I segni dell’ennesima, ultima violenza. Il motivo?
Il ragazzo aveva osato difendere la madre che la sera prima era uscita a cena con alcune amiche per una festa di compleanno e che al rientro aveva trovato la porta di casa chiusa e bloccata dall’interno. Era stato il figlio a farla entrare in casa e a ospitarla nella sua stanza, prima che il marito tentasse di sfondare la porta e, all’alba, cioè dovendo recarsi al lavoro, sgonfiasse gli pneumatici dell’auto della consorte per impedirle di allontanarsi da casa. A sera, poi, l’uomo ha scatenato la propria rabbia su moglie e figlio, minacciandoli pure di morte, prima che i poliziotti l’arrestassero.
Altro servizio siulla Prealpina di martedì 29 settembre.