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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Effetto Expo su hotel e indotto

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Effetto Expo su hotel e indotto

C’è un effetto Expo? Milano si interroga da tempo, rendendosi conto che i visitatori rimangono sotto i tendoni del Decumano fino a sera snobbando la città, figuriamoci il circondario. Eppure, qualcosa si muove.
Uno studio della Camera di commercio di Monza e Brianza ha stimato in circa 46 milioni di euro le ricadute economiche in Lombardia, generate dall’incremento delle presenze alberghiere registrate a giugno e luglio. L’indagine “Expo e turismo”, realizzata in collaborazione con DigiCamere. riguarda un campione di oltre 700 strutture alberghiere situate nei principali attrattori turistici lombardi e italiani.
L’indotto  del mese di luglio per Milano ammonta a circa 20,1 milioni di euro, solo per chi alloggia almeno una notte (a giugno  22,9 milioni di euro), con il 40,9 per cento delle strutture che dichiara un aumento delle presenze motivato da Expo in media del 32,6 per cento, rispetto allo  scorso anno. La quota di  stranieri giunti in tutto il territorio milanese per Expo raggiunge il 65,7 per cento: arrivano dall’Unione Europea, dalla Cina, dalla Russia e dal Giappone. Nel mese di luglio si sono registrati aumenti delle presenze nelle strutture ricettive dell’8,9 per cento per la zona Laghi (generando un indotto legato ad Expo di circa un milione di euro) e del 20,5 per cento per gli altri capoluoghi della regione (322 mila euro l’indotto).  
Oltre 3,2 milioni di visitatori sono arrivati in treno alla stazione di Rho Fiera Expo. Dal primo maggio, per 80 volte la polizia ferroviaria ha aiutato “capitreno in difficoltà con viaggiatori problematici sprovvisti di biglietto.” Lo segnala la  questura di Milano, in relazione al nuovo ufficio Polfer all’interno della stazione.
La media giornaliera è di 33.300 persone transitate per la stazione.
La sicurezza dei viaggiatori è stata assicurata grazie a  652 poliziotti e  1124 addetti del personale  organizzati in 356 pattuglie.
Le attrattive in Expo non mancano mai. Ieri ha aperto la mostra “Urban Food Innovations” che fino al 12 racconterà grazie a Basilea, Zurigo, Ginevra una Svizzera innovativa, sostenibile, multiculturale e urbana. Al padiglione della Svizzera, Basilea mostra come una città possa nutrirsi in modo sostenibile attraverso un sistema urbano dove giocano un ruolo fondamentale l’agricoltura, la produzione di acqua potabile mediante depurazione, gli orti domestici. La città dispone di una rete di organizzazioni e imprese che si occupano della produzione e distribuzione sostenibile degli alimenti.
Zurigo si concentra sulle proprie competenze nella scienza dell’alimentazione e nella produzione alimentare sostenibile, presentando le innovazioni nel campo delle tecnologie per la purificazione dell’acqua. Il Politecnico federale  ha sviluppato un filtro innovativo che depura l’acqua non potabile dieci volte più rapidamente rispetto a quelli tradizionali, trattenendo batteri e virus. La città ricava  acqua potabile dal lago che copre il 70 per cento del fabbisogno della regione.
Ginevra mostra a Expo il suo carattere multietnico e multiculturale: accoglie il 41 per cento di stranieri e ha sviluppato una cucina etnica variegata.
 Quanto alla cucina, ottima eredità di Expo è il Refettorio Ambrosiano creato a Milano in zona Greco. Anche ad agosto  offre accoglienza alle persone in difficoltà, recuperando le eccedenze alimentari di Expo. Il  progetto di Caritas Ambrosiana in collaborazione con chef e designer di fama internazionale aprirà le porte ai cittadini domani  per una cena di beneficenza. Lo chef Massimo Bottura, con Davide Rampello,  ha chiamato quattro dei più rinomati chef latinoamericani: il messicano Enrique Olvera, il cileno Rodolfo Guzmán, il venezuelano Carlos Garcia, l’uruguayano Matías Perdomo. Ci sono ancora posti  disponibili e l’offerta permetterà all’attività del Refettorio di continuare anche nei prossimi mesi.  Finora sono state recuperare 4,5 tonnellate di cibo e sono stati offerti circa 4 mila pasti.


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