Non c’è pace per Mario Balotelli. Nemmeno ora che si è trasferito a Varese, città che Indro Montanelli definì un «deserto ben attrezzato» proprio per la possibilità di passare inosservati e vivere tranquilli. Giovedì il calciatore ha avuto infatti un acceso battibecco con due fotografi freelance, scoperti nei pressi della sua lussuosa villa vista lago, a ridosso del colle Campigli, al confine tra Masnago e Casbeno. Alla fine tutto si è concluso nel migliore dei modi grazie a una buona dose di fair-play da entrambe le parti, ma nella vicenda – vista pure la popolarità del personaggio – è stata coinvolta anche la polizia di Stato. La dinamica è ancora da appurare con precisione ma, stando ai primi elementi, sembra che il bomber bresciano “ri-arruolato” dal Milan si trovasse in compagnia di alcuni amici nella sua nuova residenza quando ha notato appunto le presenze non gradite armate di macchina fotografica. Non è chiaro al momento se i due avessero messo piede all’interno della proprietà privata oppure se si fossero mantenuti rigorosamente all’esterno, sta di fatto che sono stati avvicinati dal calciatore e invitati ad andarsene. Non prima però di aver consegnato le loro apparecchiature. Non c’è stata comunque violenza: i due fotografi avrebbero assecondato le richieste del calciatore, il quale voleva essere certo che tra le immagini presenti nelle memorie digitali non vi fossero suoi scatti privati e, qualora ce ne fossero stati (ma pare proprio non fosse così), cancellarli. Il bomber e il suo entourage se ne sarebbero poi andati, portando via le macchine fotografiche e affermando che in qualche modo gliele avrebbero fatte riavere. Nel frattempo da entrambe le parti coinvolte è partita la segnalazione alle forze dell’ordine. E sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato per chiarire la vicenda. Alla fine i fotografi sono stati convocati in Questura, dove gli sono state restituite le apparecchiature. I due non hanno voluto sporgere alcuna denuncia, così come Balotelli non ha chiesto di appurare se avessero violato o meno la sua proprietà. La questione, insomma, si è chiusa qui.
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