Image may be NSFW.
Clik here to view.
Sono attese almeno duemila persone (ma il numero è calcolato per difetto) questa mattina a Varese, in occasione della celebrazione del Señor de los Milagros, una ricorrenza molto cara alla tradizione peruviana. A Milano, dal 1996, si celebra questa festa che è stata “imrrotata” da alcuni anni anche nel capoluogo bosino. Stavolta, però, l’appuntamento sarà diverso perché la festa dell’intera diocesi avrà il suo fulcro proprio a Varese. Come è tradizione, verrà portata a spalla sulla portantina (anda) l’immagine del Signore dei Miracoli di solito custodita nella chiesa di Santo Stefano a Milano. Si tratta di una riproduzione del dipinto, raffigurante un Gesù crocifisso e realizzato da una schiavo angolano su un muro di Lima. Un dipinto che sopravvisse intatto al devastante terremoto che nel 1655 rase al suolo la capitale peruviana. Trentadue anni dopo, in seguito all’ennesimo sisma che colpì la città evitando nuovamente il dipinto, questo fu copiato su tela e portato in processione per la prima volta. Ed essendosi salvato in quell’occasione, è venerato e onorato. La manifestazione di fede e preghiera giunge dunque anche a Varese, partendo dalla Casa San Giuseppe. Da qui la processione procederà lungo via Dandolo fino a via San Martino, entrerà nel centro storico e si concluderà verso le 13 nella basilica di San Vittore, dove è prevista una messa. Dice don Ernesto Mandelli, per oltre un ventennio alla guida della parrocchia di Lissago, ora all’istituto Molina e per sedici anni a Varese cappellano delle comunità di migranti: «A celebrare messa ci sarà il responsabile della pastorale migranti della diocesi di Milano don Alberto Vitali - dice don Ernesto - e io don e Piergiorgio Solbiati accoglieremo i tanti fedeli». Don Solbiati sarà infatti il nuovo responsabile della pastorale migranti di Varese.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola domenica 25 ottobre