Il progetto è quasi fatto. Lo sta curando l’assessorato alla Tutela ambientale, guidato da Riccardo Santinon, con il funzionario Valeria Marinoni. Partenza dalla zona delle stazioni e arrivo in bicicletta al lago.
Come? Su una pista “ideale”, dove in centro - non potendo ricavare spazi per percorsi separati - verrà indicato il tragitto più sicuro e poi, da Bobbiate, la realizzazione di un nuovo tracciato ad uso e consumo solo delle due ruote, passando da dietro piazza Bossi, in via Bezzecca, e raggiungendo il vecchio lavatoio dove si estende una strada sterrata che scende fino al lago, in corrispondenza della rotatoria tra la Sp1 e via Corridoni. Non sarebbe quindi una pista completa ma un mix che comunque aggiungerebbe metri e metri di nuovo percorso ciclabile e, soprattutto, avrebbe come asse le stazioni e il lago.
L’ipotesi è suggestiva ma fattibile. «Entro il 22 dicembre la depositeremo in Regione per accedere ai finanziamenti» spiega l’assessore Santinon, fiducioso sulla possibilità di portare a casa risorse. Già perché il bando, in realtà manifestazione d’interesse con fondi però da elargire, premia soprattutto i progetti che favoriscono la mobilità ciclabile. E la prospettiva di poter pedalare, in discreta sicurezza, da piazzale Trieste e piazzale Trento fino alla lacuale risponde al requisito. Ma come collegare poi il nuovo tratto di ciclabile, da Bobbiate alla rotonda, con l’anello ciclabile che sta dall’altra parte della provinciale? Santinon spiega che immettere i ciclisti nella rotonda vanificherebbe il piano che punta a realizzare un itinerario sicuro.
E allora, ecco l’idea: un altro tratto di ciclabile, da tracciare lungo le aree verdi opposte al lago, quindi dalla parte di Capolago, per arrivare fino al rondò dell’aereo dove l’accesso alla ciclabile è migliore e c’è sempre in ballo l’opera del sovrappasso o sottopasso.
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Dalla stazione al lago in bici
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