È morto venerdì 30 ottobre all’ospedale di Circolo di Varese sei mesi dopo essere stato picchiato da un gruppo di teppisti.
Da allora, era la fine di aprile, le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate, fino ad arrivare alle gravissime complicazioni degli ultimi giorni. Sarà ora l’autopsia a stabilire se il decesso di Gianni Bavagli, 78 anni, sia da attribuire proprio a quella aggressione. E adesso la sua famiglia chiede giustizia. Anche perché in paese, in questi mesi, si sono registrate altre aggressioni ad anziani.
Tutto è iniziato il 23 aprile, quando una banda di ragazzi - due, forse tre, fra cui un minorenne - viene allontanata dall’oratorio perché disturba. I giovani si spostano in via Ronchetti, dove - probabilmente sotto l’effetto dell’alcol - continuano a fare baccano. Bavagli, uscito per una passeggiata, li rimprovera e i giovani, per tutta risposta, lo aggrediscono, lo buttano a terra e continuano a picchiarlo.
Questa, almeno, è la prima ricostruzione, perché di testimoni non ce ne sono. A trovarlo sono alcuni compaesani, che avvisano i carabinieri. All’inizio la Procura della Repubblica di Varese apre un fascicolo per lesioni semplici. Ma con il passare del tempo la situazione s’aggrava. E dalle indagini dei carabinieri di Varese spunta la testimonianza di una ragazza che avrebbe riferito particolari interessanti. Al punto che ora ci sarebbero due indagati, un diciassettenne e uno poco più che maggiorenne.
Nel frattempo Bavagli passa da un ospedale all’altro, da Cuasso al “Circolo”, da cui non esce più. Il pm di turno, Sabrina Ditaranto, entro lunedì 2 novembre dovrebbe conferire l’incarico al medico legale per l’autopsia. E anche la famiglia della vittima. assistita dall’avvocato Simone Faccio, potrebbe nominare un perito: «Chiediamo che venga fatta luce su questa vicenda - dice il legale -. In paese la situazione è allarmante. Ci risulta infatti che ci siano state altre due aggressioni ad anziani, per fortuna non così gravi, ma la gente ha paura».
La rabbia degli abitanti si respira anche su Facebook: nel gruppo “Sei di Bisuschio se...”, in tanti confermano gli episodi più recenti e puntano il dito contro due ragazzi di 17 anni che per riempire le loro giornate non farebbero che ubriacarsi e poi picchiare gli anziani. Una rabbia che avrebbe già portato qualcuno - stando ai racconti sul social network - a cercare di farsi giustizia da sè. Ma la giustizia vera, quella che fa il suo corso nelle aule di tribunale, potrebbe presto presentare il conto ai picchiatori.