Una cerimonia semplice eppure efficace per ricordare chi sacrificò la propria vita in nome dell'Unità nazionale e per quanti ancora, sulle tracce di quel sacrificio, s'impegnano ogni giorno a difendere gli italiani da chi non rispetta le regole della democrazia.
S'è svolta mercoledì 4 novembre la commemorazione delle Forze Armate e dell'Unità nazionale: la cerimonia, con la deposizione della corona d'alloro sotto il Monumento alla Vittoria del viggiutese Enrico Butti, dedicato ai Caduti della Grande Guerra, è stata ravvivata dalla presenza delle scolaresche cittadine. Il prefetto Giorgio Zanzi ha sottolineato un rilievo cromatico tra il verde della corona deposta ai piedi del monumento e il "rinverdimento" di "una memoria fondamentale per le radici unitarie del nostro Paese". Presenti alla cerimonia anche i figuranti delle divise storiche e di altri gruppi, dalle crocerossine ai vigili del fuoco, il picchetto dei carabinieri e rappresentanze di tutte le altre forze armate cui il 4 novembre è dedicato, purtroppo nell'indifferenza dei più.
Tra questi, spiccano i "prigionieri" del traffico. Infatti, unico problema causato dal corteo della manifestazione, poco prima delle ore 11, è stato il blocco di via Volta che ha provocato incolonnamenti lungo via Magenta fino a viale Borri e lungo tutta la bretella autostradale: il traffico, già intenso a quell'ora, è rimasto congestionato non se le proteste di chi s'è ritrovato in coda senza sapere perché e coi tempi semaforici inevitabilmente violati.
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