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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Pistoia corre, Varese arranca

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Pistoia corre, Varese arranca

L’Openjobmetis segna il passo contro la dinamica Pistoia. Niente vendetta dell’ex per Paolo Moretti nella finale del Memorial Cardelli: al PalaTerme di Montecatini la Giorgio Tesi Group spara a raffica (15/26 da 3) e piega presto le gambe di una Varese ammaccata (out Shepherd per un risentimento a un ginocchio; Galloway a riposo nella ripresa per un problema muscolare).
Vistoso il divario atletico nei confronti dei toscani, a loro volta senza il lungo americano Thornton, che segnano 20 punti nei primi 5’ e 35 nei primi 13’ di una gara subito in salita (anche 19-35 in avvio della seconda frazione). La reazione d’orgoglio del secondo quarto, firmata dalle fiondate di Wayns e dalla sostanza di Thompson, si esaurisce sul 40-44 del 18’: dopo l’intervallo Pistoia riprende il controllo delle operazioni con i muscoli di Kirk e due dardi di Filloy (47-58 al 25’).
Nel quarto periodo i toscani arrivano fino al più 23 del 37’, poi il match si assesta e Varese limita i danni.

Solo un incidente di percorso o passo falso che denota una condizione ancora lontana dal top per una squadra ancora “in fieri” sul piano della conoscenza reciproca? Di certo si è vista una Varese molto meno reattiva rispetto al match di sabato con Bologna (battuta anche da Cremona nella finalina: 85-72), pur con l’attenuante della terza partita in 4 giorni - contando anche il galoppo di giovedì contro Massagno - che ha certamente contribuito a limitare le energie nelle gambe dei biancorossi.
Dunque si è trattato di un calo fisiologico, anticipato dallo stesso Moretti nel post-amichevole contro gli svizzeri, anche se l’approccio difensivo troppo permissivo della prima frazione non è certamente piaciuto al tecnico aretino. Spicca qualche affanno dentro l’area (27-36 totale a rimbalzo) con Davies ancora troppo remissivo contro i “big-men” avversari (Pittman sabato e Kirk ieri); costante invece l’apporto in termini di energia e intensità di Faye, mentre è piaciuto il piglio sempre più deciso di Molinaro.
Dopo il ritorno in città nella tarda serata di ieri, il gruppo osserverà una giornata di riposo con gli esami per valutare con esattezza l’entità dei problemi fisici di Galloway e Shepherd (prime sensazioni comunque non preoccupanti per entrambi). Martedì ritorno in palestra inaugurando una settimana pienissima di appuntamenti: mercoledì secondo test “locale” col Memorial Porta di Gorla Maggiore che opporrà i biancorossi a Legnano, giovedì mattina la presentazione ufficiale della stagione 2015-2016 che si svolgerà ad Expo 2015 presso il padiglione della Regione Lombardia, poi ultimi 4 giorni della campagna abbonamenti (il totale aggiornato delle tessere vendute è salito a quota 2150) fino a domenica mentre la squadra giocherà sabato e domenica il torneo di Lucca (semifinale contro Siena di A2, al via anche Bologna e Torino).

Giorgio Tesi Pistoia91
Openjobmetis Varese76
  (30-16; 48-40; 66-55)
PISTOIA: Marchini ne, Lombardi 3 (1-1, 0-6), Severini 3 (0-2, 1-1), Blackshear 13 (2-5, 1-4), Mastellari (0-1), Galli (0-1), Filloy 11 (1-4, 3-3), Kirk 15 (5-13, 1-2), Moore 8 (1-2, 2-2), Knowles 25 (5-5, 4-5), Antonutti 13 (1-5, 3-3). All. Esposito.
VARESE: Davies 8 (4-7, 0-2), Faye 6 (3-6, 0-1), Wayns 26 (5-9, 4-6), Lepri, Molinaro 5 (1-3, 1-1), Cavaliero 3 (0-1, 1-4), Campani 2 (1-3, 0-1), Ferrero 6 (2-2, 0-4), Thompson 15 (4-5, 2-3), Galloway 5 (1-5, 1-3). All. Moretti.


Piogge violente, notte di apprensione

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Piogge violente, notte di apprensione

Violenti acquazzoni, dalla serata di domenica e per tutta la mattina di lunedì 14 settembre, su Varese e dintorni, con raffiche violente di vento che hanno messo a dura prova piante, impalcature, gazebo e altre strutture. E per i vigili del fuoco del fuoco della provincia di Varese, dalla tarda serata di ieri, si è vissuta una notte di superlavoro: sono stati impegnati per diversi interventi causati dal maltempo che ha colpito il territorio. Le richieste di soccorso tecnico urgente hanno riguardato maggiormente tagli di piante e allagamenti. Diverse le strade liberate da alberi e numerosi i problemi di viabilità risolti. Fiumi e altri corsi d'acqua "osservati speciali", ma la siccità delle scorse settimane ha fatto sì che finora le situazioni si siano mantenute nei limiti della norma. E le previsioni meteo fanno ben sperare: come si può leggere più nel dettaglio sul sito internet del Centro geofisico Prealpino (cliccare qui) il peggio dovrebbe essere passato. Dopo le abbondanti precipitazioni delle ultime dodici ore, infatti, la giornata di lunedì ci porterà un graduale miglioramento con cielo poco nuvoloso in serata. Sole in arrivo martedì 15, mentre mercoledì sarà possibile un nuovo peggioramento.

Discarica in via Crispi

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Discarica in via Crispi

Chi è passato domenica 13 in via Crispi non può non essersi imbattuto nella minidiscarica sul prato,  davanti alla fermata del bus. Vecchi frullatori, aspirabriciole, stampanti, macchinette del caffè e altri piccoli elettrodomestici, oltre a radio e batterie dell’auto, in bella mostra lungo una delle strade più trafficate della città. Chiunque abbia liberato la cantina, scaricando il tutto in quel punto, ha dimenticato che l’Aspem ritira gli oggetti ingombranti su chiamata, dietro appuntamento. Non la domenica. E che non si svuotano i garage sulla strada.
La montagnola di rifiuti è stata individuata già a mezzogiorno (ma è probabile che si trovasse lì da prima)  e lì è rimasta anche  nel pomeriggio. Il punto nel quale i piccoli elettrodomestici e non solo sono stati abbandonati, è all’esterno del gruppo di palazzine di colore mattone scuro con  il cancello bianco, a poche decine di metri dal centro litografico del Comune. Il “ritrovamento” fa il paio con quello dello scorso lunedì in piazza Repubblica, ma in questo caso si trattava di immondizia vera e propria in sacchetti, lasciata davanti all’isola ecologica, il “totem-mangiarifiuti” davanti al teatro.

In fuga lungo i binari

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In fuga lungo i binari

Probabilmente pensava di poter camminare seguendo le rotaie e raggiungere la sua meta, poco importa se si trattava di un viaggio di parecchie centinaia di chilometri. Ma il sogno di arrivare in Germania si è - per il momento - arenato in una giornata uggiosa di settembre dalle parti di Expo 2015.

Protagonista B.H., ventunenne somalo ospite da qualche settimana di un centro di accoglienza profughi milanese, “Fondazione Progetto Arca Onlus”, proprio a due passi dalla Stazione Centrale di Milano. Domenica mattina, improvvisamente, la decisione di tentare la sorte e di allontanarsi, seguendo quei binari che aveva notato così vicini alla sua nuova "casa". Quando però, verso le 11, è arrivato all'altezza della passerella di Cascina Merlata di Expo, lungo il tratto ad alta velocità, la sua presenza ha provocato l'allarme. Anzi, quell'estraneo che camminava sui binari impediva di fatto il normale transito dei convogli, tanto da costringere il personale delle stazioni nella tratta rhodense a bloccare un "Italo". L'allarme raggiungeva il commissariato di Rho-Pero e in breve gli agenti localizzavano il giovane, avvicinandolo e portandolo via dai binari. Poi il giovane è stato accompagnato al commissariato ed ha raccontato il suo proposito di "fuga verso la Germania", dove sognava di stabilirsi. Il ragazzo, dopo le formalità di rito,  è stato riaccompagnato a Milano.

Altro servizio sulla Prealpina in edicola martedì 15 settembre

'Cara Pro, ci divertiremo'

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"Cara Pro, ci divertiremo"

Pronti, partenza, via. Sabato mattina è iniziata l’ avventura per Alessandro Oliva, nuovo allenatore approdato a Busto Arsizio a seguito della nuova proprietà di matrice bustocco-milanese, che vede in Patrizia Testa e Fulvio Collovati i due personaggi cardine.
Nessun allenamento, neanche una piccola sgambata, ma più semplicemente un incontro conoscitivo con il gruppo e la dirigenza: un’ occasione per pianificare ottimamente il lavoro.
«Il programma  sarà quello di allenare ogni mattina e ogni pomeriggio la rosa, che si sta ancora formando». Dichiara il nuovo allenatore biancoblù che non nasconde il proprio entusiasmo: «Mi hanno contattato qualche giorno fa i nuovi dirigenti, e io sono molto felice di essere alla Pro Patria. Ora vediamo chi ci sarà a disposizione mano a mano che prosegue il mercato e si scenderà immediatamente in campo».
Nessuna richiesta particolare, quindi, da parte di Oliva, solo riconoscenza e tanta voglia di riportare ai fasti d’un tempo la  tigre biancoblù,  ancora scossa dopo aver toccato con i propri artigli, per tutto il calcio d’estate, la Serie D.  Ma scacciati i brutti ricordi, e accolta con gioia la nuova realtà dirigenziale, cosa rimane effettivamente? La consapevolezza di un campionato in salita in cui la penalizzazione (ancora ignota), nonché una squadra quasi da rifare, obbligherà il tecnico a mettere il turbo per assemblare quanto meglio possibile i propri giocatori.
Il tempo stringe, il campionato è iniziato (domenica il tecnico era a visionare la Feralpisalò contro il Bassano) e tutti hanno risposto “presente”, tranne la Pro. «Penso – continua Oliva (foto Giogara) – che le altre squadre si stiano allenando già da due mesi. Per noi sarà tutto molto difficile, ma sono sicuro che grazie all’impegno e al sacrificio trarremo cose positive. Affronteremo squadre difficili, con parecchia qualità tecnica». Un ruolo fondamentale, comunque, dovrà svolgerlo il pubblico: «Busto ha da sempre dei tifosi fantastici, e confido saranno per noi il dodicesimo uomo in campo». Una presentazione da condottiero, di chi ha ben chiaro in mente il percorso da seguire per riuscire a portare Busto fino al traguardo. La prima tappa domenica con il primo vero allenamento, nonostante la pioggia.

Telos, notte di musica nell'ex Seminario

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Telos, notte di musica nell

I giovani anarchici hanno scelto il parco comunale che si “affaccia” sull’ex seminario dove c’è l’auditorium “Vanelli” (la sala del consiglio comunale) e il Palazzo dell’università: è avvenuta in un “luogo simbolo“, nella notte fra sabato e domenica, l’annunciata Taz, ovvero la occupazione temporanea,  della quale si sapeva tutto da giorni tranne la location. In questo caso assolutamente inedita, a due passi anche dal Santuario della Beata Vergine, monumento sacro e artistico che è uno dei simboli della città.
Prima, in tarda serata, chi abita da quelle parti ha iniziato a notare giovani e giovanissimi “gironzolare” all’esterno dei giardini dell’ex seminario, che sono circondati da una recinzione. Poi sono arrivate sempre più auto e sempre più persone per il “maxi concerto” preventivato e che gli organizzatori del centro sociale Telos hanno dunque voluto allestire nell’area verde. Chi passava da quelle parti se n’è accorto: nel corso della nottata c’è stato un susseguirsi di gruppi invitati per l’evento, provenienti da Monza, Milano ma anche da Trento, Rovereto, Bologna e Roma. E poi tanti ragazzi decisi a fare festa malgrado il tempo incerto e qualche goccia d’acqua. Anche stavolta gli anarchici, a giudicare dall’andirivieni attorno al parco dell’ex seminario, hanno fatto il pienone.

E’ la prima kermesse dopo l’estate da parte del centro sociale, rimasto ormai da tempo senza una sede fissa dopo il definitivo sgombero, un anno fa, degli storici spazi di via Milano. Così gli attivisti, da allora, hanno deciso di spostare le loro iniziative, concerti e appuntamenti di volta in volta nei vari quartieri saronnesi, ai quattro angoli della città, in giardini pubblici ed edifici dismessi generalmente occupati, come in questo caso, soltanto per qualche ora.  

Con un volantino distribuito durante il concerto nell’ex Seminario, i ragazzi del centro sociale Telos fanno il punto della situazione ad un anno dallo sgombero della storica sede definendosi “testardi ed incorreggibili” e rimarcando “la ferma intenzione è di mantenere la rotta, insuscettibile al ravvedimento, che ci siamo dati portando quanto più conflitto possiamo nelle strade di Saronno e cercando in continuazione nuovi complici che ci possano affiancare” perchè “il nostro desiderio di libertà è più forte di qualsiasi autorità!”.

Altro servizio sulla Prealpina in edicola martedì 15 settembre

Auto si ribalta, tre feriti

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Auto si ribalta, tre feriti

Momenti di paura, nella tarda mattinata di lunedì 14 settembre, a Somma Lombardo. Un'auto con a bordo tre giovanissimi di 17, 18 e 19 anni si è ribaltata rimanendo adagiata sul tetto dopo un volo pauroso avvenuto in via Giusti poco dopo le 12.30. Ancora da chiarire le cause dell'incidente, ma pare che il conducente della vettura, una Citroen C3, abbia improvvisamente perso il controllo senza il coinvolgimento di altri mezzi.
Subito sul posto è scattato l'allarme in "codice rosso". In breve sono giunti i carabinieri e i mezzi di soccorso, oltre ai vigili del fuoco del distaccamento di Somma Lombardo che, intervenuti con un'autopompa, hanno messo in sicurezza la vettura e collaborato con il personale sanitario per soccorrere i feriti. Fortunatamente la situazione si è rivelata meno grave: uno solo dei tre occupanti della vettura è stato trasportato all'ospedale Sant'Antonio Abate di Gallarate in condizioni non gravi.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola martedì 15 settembre

Riecco il Malpensa Express

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Riecco il Malpensa Express

Dopo il rinvio d’inizio mese, la fermata promessa del Malpensa Express per Milano Cadorna è arrivata davvero. Vittoria, dunque, per il Comitato pendolari della stazione Nord, da mesi impegnati nella battaglia per non veder scomparire un servizio prezioso e - fino all’aprile scorso - efficiente.
Ma l’occasione di risalire per la prima volta sul super-convoglio delle 8.05 è stata sfruttata anche per inscenare un flash-mob: una manifestazione pacifica che è stata assieme di festa «per la piccola conquista» e di protesta «perché vogliamo riavere interamente il servizio, quindi non siamo al traguardo».
E allora un drappello di viaggiatori ha sventolato in carrozza e negli scali un manifesto che segnalava che “Expo è agli ultimi rintocchi, ridate tutte le fermate ai bustocchi”.
D’altronde Regione Lombardia (e operativamente Trenord), per offrire un nuovo contentino agli utenti del territorio, ha compiuto un’operazione semplicissima: ha tolto i due minuti necessari allo stop a Saronno per privilegiare in quella preziosissima fascia oraria Busto Arsizio. Non un dramma per i viaggiatori saronnesi diretti a Cadorna (che hanno un treno quattro minuti prima e uno quattro minuti dopo, con il solo limite che si tratta di regionali che, oltre a Bovisa, sostano pure a Milano Domodossola) anche se per i “colleghi” bustesi «è comunque inaccettabile quest’alternanza sulle due città, quando invece nella tempistica prevista da Trenord sarebbero effettuabili entrambe». E allora l’iniziativa di ieri è stata «un passaggio simbolico della protesta» e quindi «chiederemo un nuovo appuntamento con l’assessore Alessandro Sorte perché, come promesso nei precedenti incontri, ci aspettiamo un cambio di rotta per la fine di Expo».


Sexy adescatrice, anziani nel mirino

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Sexy adescatrice, anziani nel mirino

Complimenti e proposte sexy agli anziani uomini, la sexy adescatrice impazza. Anche se, finora, senza troppo successo. Nel mirino, negli ultimi giorni, nel rione di Legnanello. due pensionati: né uno né l’altro sono riusciti a vedere bene in faccia la giovane, che gira a bordo di uno scooter bianco e mostra solo gli occhi, coprendo il resto del viso con un casco integrale. «Ciao, sai che hai davvero delle bellissime gambe?» si è sentito dire un ottantenne, che stava camminando lungo via Volta. «Sono rimasto stralunato - racconta l’uomo - perché non ho mai ricevuto un complimento del genere, neanche quando ero giovane. Non sapevo cosa dire, mi sono limitato a sorridere e a ringraziare. Pensavo fosse finita lì e invece, mentre tiravo dritto per la mia strada, la ragazza mi ha seguito, continuando a parlarmi: «Se vuoi ti porto a fare un giro e poi ti riaccompagno a casa», mi ha detto e a quel punto ho capito che le sue avance erano evidentemente un mezzo per raggiungere ben altri scopi. Così, ho tagliato corto, dicendole che a casa c’era mia moglie ad aspettarmi».
L’uomo riferisce di aver visto la ragazza fare inversione, raggiungere un giovane in bicicletta che l’attendeva poco distante ed entrare con lui nel cortile del complesso di case popolari che sorge nelle immediate vicinanze dell’incrocio con via Moscova.
Un episodio molto simile è accaduto lunedì 14 in via Spallanzani. Entrambi gli anziani descrivono la giovane adescatrice come una bella ragazza, a giudicare almeno dagli occhi e dal fisico, piuttosto in carne ma gradevole. Entrambi sono convinti che le avances e tutta quell’insistenza fossero un mezzo per raggiungere un fine ben preciso: quello di mettere le mani sul loro portafoglio.
Servizio completo sulla Prealpina in edicola martedì 15 settembre

La beffa di Pedemontana

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La beffa di Pedemontana

E’ trascorso molto tempo dall’apertura della Pedemontana, ma ancora non è stato attivato l’ingresso di Cislago: incredibile ma vero, la Provincia di Como, competente proprio per il tratto di accesso, non ha ancora rilasciato l’autorizzazione. Com’è possibile? Il sindaco Luciano Biscella allarga le braccia: «Francamente sono sconcertato - confessa - Anche se devo ammettere che ormai, nell’assurda vicenda delle mancanze di Autostrada Pedemontana Lombarda, più nulla dovrebbe stupirmi».

Il tratto di competenza di Varese è lungo circa 600 metri, mentre quello fra Cislago e Mozzate, di 2.200 metri, è in provincia di Como: con l’apertura della nuova autostrada è stato reso percorribile il tracciato fra la provinciale 21 e l’ingresso, mentre quello che corre nel territorio comasco non è stato aperto poiché l’ente provinciale lariano non ha firmato il verbale di cessione. L’amministrazione della Provincia di Varese - dicendosi disponibile a un sopralluogo congiunto - ha contattato Pedemontana, che ha trasmesso una proposta di cessione a entrambe le Province. Poi, però, non se n’è saputo più nulla. Secondo Biscella c’è una sola spiegazione per cui non arriva il via libera di Como: «Non vuole sostenere le manutenzioni stradali di un territorio che sente lontano rispetto alla sua competenza - afferma - ma non è comunque un motivo accettabile».
Il primo cittadino dice chiaramente come la pensa: «Perché Regione Lombardia e Autostrada Pedemontana Lombarda non intervengono? Dal mio punto di vista stanno usando due pesi e due misure. Hanno aperto il tunnel fra Cislago e Mozzate anche se io, per i danni causati sul nostro territorio, non ho rilasciato il permesso all’apertura dell’uscita di sicurezza; se si tratta, però, di aprire l’accesso da Cislago senza l’autorizzazione della Provincia di Como lasciano perdere. Che serietà è mai questa?».
Insomma, secondo il sindaco se i vertici regionali e di Pedemontana lo volessero davvero potrebbero intervenire ordinando all’amministrazione lariana di firmare la cessione oppure, semplicemente, aprendo l’autostrada.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola martedì 15 settembre

Piazza Repubblica, voglia di sicurezza

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Piazza Repubblica, voglia di sicurezza

La proposta di vietare il “giro” di bottiglie di birre e alcolici vari in piazza Repubblica, lanciata da un preoccupato  direttore del teatro Apollonio, ha avuto anche un "precedente" amministrativo-politico nel novembre 2014. Fu il consigliere Pd Giampiero Infortuna a presentare una mozione discussa - e bocciata - dall'aula. Si chiedeva di vietare il consumo di bevande alcoliche, in questo caso 24 ore su 24, “nell’area relativa al comparto di via Como, viale Milano e vie limitrofe, con eslcusione dei plateatici dei locali e con la previsione di apposite sanzioni aministrattive, in caso di mancato rispetto dello stesso".
«Mi sembra davvero assurdo che l’amministarzione comunale abbia votato contro un provvedimento che avrebbe risolto parecchi problemi  - dice Infortuna - Ora è il direttore del teatro a rilanciare l’idea, ma la questione era stata già ampiamente discussa e purtroppo respinta dalla maggiroanza. Visto come sono andate le cose negli ultimi mesi e il peggioramento della situazione  sul fronte della sicurezza e del decoro della piazza,  vietare il consumo di alcol sarebbe stato invece molto utile». La mozione era stata accompagnata da una raccolta di circa 500 firme.
Il direttore del teatro Ucc, Filippo De Sanctis, ha chiesto, dopo il ritrovamento di siringhe e bottiglie sulle scale accanto al teatro, lo stop del consumo di alcol almeno durante il giorno «per evitare l’assembramento di tanti perditempo che  bazzicano nella piazza e nelle zone vicine.  Sempre sul fronte piazza Repubblica, il capogruppo del Pd, Fabrizio Mirabelli,  chiede invece l’istituzione di un presidio permanente della Polizia locale.

Musica a portata di bimbo

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Musica a portata di bimbo

Dai corsi musicali alla formazione di orchestre giovanili, da corsi trasversali tra le arti, quali cucina pittura e musica, alla formazione didattica fino a progetti per la scuola dell'infanzia e primaria. L'Accademia musicale Amadeus rilancia il proprio progetto culturale a tutto tondo e forte dell'esperienza della sua presidente, Simona Marchesi, arpista e insegnante di musica, nonché figlia del celeberrimo chef Gualtiero, riapre i propri corsi musicali per i bambini con un open day che si terrà il 25 settembre alle ore 18.30 nella Sala Provezza di Agrate Conturbia.
L'Accademia, nei suoi programmi musicali d'ensemble è collegata all'attività musicale condotta da Anna Modesti in quel di Barasso ma anche alla Fondazione Marchesi, che a Varese sta per aprire un polo culturale di riferimento polivalente a Villa Mylius.

Ad Agrate, l'Accademia Amadeus (clicca QUI per saperne di più) - come spiega la stessa Simona Marchesi - "s'impegna a trasmettere un patrimonio culturale artistico importante ai bambini in età prescolare dai tre anni educandoli attraverso la disciplina musicale. Il percorso altamente formativo offre ai bambini la possibilità di apprendere uno strumento come il violino, il violoncello, l'arpa e il pianoforte e di avviare quindi un percorso orchestrale già in tenera età".
Proprio quest'anno è decollato il progetto Crescere con la musica nella scuola elementare di Agrate Conturbia con l'obiettivo di promuovere la creazione e lo sviluppo di orchestre e cori infantili aderendo a El Sistema fondato dal maestro José Antonio Abreu musicista venezuelano e portato in Italia dal compianto maestro Claudio Abbado. Infatti - conclude Simona Marchesi - "la scelta della musica come valore sociale e mezzo educativo come risposta al disagio giovanile, è per tutti noi un importante impegno, una missione in cui vi é l'obiettivo di coinvolgere tutte le classi sociali promuovendo l'integrazione sociale attraverso un lavoro di cooperazione e solidarietà dove si coltivano capacitá attentive, di concentrazione, ascolto e visione d'insieme, dove si sviluppano la coordinazione motoria, il controllo emotivo del bambino e una serie di altre abilità che potenzieranno le sue capacità intellettive, creative e sensoriali".

Scuole al via, caos trasporti

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Scuole al via, caos trasporti

Primo giorno di scuola per 133mila studenti varesini tra novità introdotte dalla riforma e problemi e disagi che non sono stati risolti. La prima campanella è suonata lunedì 14 settembre in tutti gli istituti, dalle elementari ai licei. Immediato il caos nei trasporti pubblici destinati agli studenti pendolari con bus stracolmi e in ritardo e lunghe code nelle stazioni per la sottoscrizione degli abbonamenti. Anche il maltempo ha contribuito a rendere difficile il ritorno tra i banchi: almeno tre le aule allagate dai temporali che la mattina di luendì si sono abbattuti su Varese.

Ampi servizi sulla Prealpina di martedì 15 settembre.

Pro Patria: 'Ora tocca a Busto Arsizio'

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La nuova dirigenza tigrotta (foto Zidda)

"Abbiamo fatto un mezzo miracolo perché sembrava impossibile pensare di poter riuscire a iscrivere la Pro Patria alla Lega Pro, con la garanzia di poter continuare serenamente l'impegno societario e sportivo. Invece, eccoci qua. Però, per completare il miracolo, ora serve l'aiuto di tutti e il primo obiettivo è raggiungere i mille abbonati".

Così ha esordito il presidente dell'Aurora Pro Patria 1919, Emiliano Nitti, la mattina di martedì 15 settembre. Con lui, nella sede socale, c'erano il direttore sportivo Fulvio Collovati, la vicepresidente Patrizia Testa, il tesoriere Nazareno Tiburzi, il responsabile dell'area tecnica Stefano Regazzoni e l'allenatore Alessandro Oliva. Tutti insieme per presentare la nuova Aurora Pro Patria che nei prossimi cinque giorni, cioè fino a domenica 20 settembre ha tempo per sistemare la rosa, adeguandola all'impegno in Lega Pro, torneo che affronterà - si paventa - non senza penalizzazioni dovute agli illeciti sportivi commessi lo scorso anno da suoi ex tesserati.

Il primo impegno di campionato, comunque, è alle porte: sabato 19 settembre, allo Speroni di Busto Arsizio (con inizio del match alle ore 14) è attesa la Feralpi Salò: si tatta della terza giornata del torneo, per i tigrotti la prima. Fondamentale è partire col piede giusto. Anche dal punto di vista societario, pensando alla campagna abbonamenti (tutti i prezzi sul sito ufficiale, cliccando QUI).

Proprio Collovati ha voluto sottolineare l'indomito spirito tigrotto: "Rilanceremo insieme lo spirito di una società gloriosa, che ha quasi un secolo di vita".

Patrizia Testa, artefice del salvataggio della Pro Patria, ha fotografato in cinque parole la situazione, chiamando a raccolta la città: "Comprato il terreno, ora costruiamo". Quindi, per sottolineare l'appello di Nitti, ha rilanciato: "Da due mesi tanti imprenditori miei concittadini mi incitavano al salvataggio della società. Adesso aspetto tutti gli imprenditori che hanno a cuore i colori di Busto Arsizio".

Il lavoro da svolgere non manca. Lo confermano l'uomo dei conti, Tiburzi ("C'è adrenalina, tanta adrenalina, ci servirà"), Regazzoni, che dovrà coordinare, con Collovati e mister Oliva, la campagna (acquisti) dei cinque giorni: "Ora dobbiamo lavorare sodo". E lo ribadiscono gli stessi Oliva ("Mi sento pronto al debutto in Lega Pro, i ragazzi sputeranno sangue") e Collovati: "Il nostro scudetto sarà la salvezza".

Mentre la Pro Patria si presenta sotto nuovi auspici, la Torres presenta ricorso avverso l'esclusione della Lega Pro. Potrebbe riproprorsi un caso Forlì con la gara in porgramma sabato "congelata" sebbene tale ipotesi non goda dei... favori del pronostico.

Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 16 settembre.

Nel 'menù' l'Amanita phalloides

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Nel "menù" l

La donna che dopo una cena a base di funghi è stata male ed è stata ricoverata, ha ingerito il fungo forse più  velenoso che esista in Europa, l’Amanita phalloides.
È questo il primo responso degli esami condotti per ora nel laboratorio di secondo livello dell’Asl, a Parabiago. La donna, 35 anni,  è ancora trattenuta in osservazione al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo. Un'intossicazione, un avvelenamento che non è stato facile identificare subito. Perché se è vero che la paziente si è recata in ospedale dicendo di aver ingerito qualche ora prima dei funghi, è anche vero che non manifestava i segni tipici dell’avvelenamento vero e proprio, visto che l’Amanita phalloides è un fungo mortale e quando non si arriva alle estreme conseguenze, cosa che di solito avviene, il paziente dovrà comunque vivere per tutta la vita con l’incubo dell’emodialisi  o dovrà essere sottoposto subito al trapianto di fegato. Niente di tutto ciò, invece, per la  paziente varesina.
La donna, arrivata in ospedale con forti crampi e dolori intestinali, si è rapidamente ripresa e  ora sta bene, per quanto si possa stare bene dopo una intossicazione. Di certo non manifesta seri problemi epatici. I medici del Pronto soccorso hanno seguito la procedura, che segue un duplice canale, immediatamente non appena è stata individuata la possibile causa di quel malore, e cioè una intossicazione alimentare. Se i primi esami hanno dato esito positivo, si stanno ancora attendendo, per tempi tecnici  normali in questo tipo di analisi, gli esiti degli esami sulle urine che di solito indicano se  l’intossicazione ha procurato un danno evidente all’organismo.
Di solito l’avvelenamento si manifesta con un quadro epatico che, in questa circostanza, per fortuna, non si è verificato. Come è possibile? Forse le spore di amanita che sono state ingerite dalla donna (che pare abbia consumato un pranzo con il compagno, senza che quest’ultimo presentasse alcun problema) sono state di quantità infinitesimale oppure, in qualche modo, la donna ha sviluppa o una sorta di assuefazione al veleno?

Solo ipotesi alle quali, probabilmente, non ci sarà mai risposta. In attesa comunque del dosaggio del veleno nelle urine, la paziente è “sorvegliata speciale” vista la singolarità e pericolosità ipotetica dell’episodio che l’ha portata al Pronto soccorso. Il direttore del Ps, Francesco Perlasca ricorda che «quest’anno, ma per noi la stagione è praticamente all’inizio,  si è registrato un  altro caso di sospetta intossicazione da funghi. In tutte le circostanze dove sospettiamo un avvelenamento attiviamo la procedura, chiamando gli ispettori del servizio di micologia  dell’Asl. Gli accertamenti avvengono sia  con l’analisi dei succhi gastrici e degli avanzi dei funghi sia con una serie di test che vengono compiuti seguendo un binario parallelo di accertamenti». Tra i casi più eclatanti di avvelenamento da funghi, quello del 2000 quando quindici persone finirono in ospedale e un tredicenne venne sottoposto al trapianto di fegato in urgenza. Un intervento che gli salvò la vita.


Fiorisce la cannabis nel giardino del parroco

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Fiorisce la cannabis nel giardino del parroco

Una pianta di cannabis alta un’ottantina di centimetri. Nel giardino della casa parrocchiale ad Arcisate. A trovarla e a metterla sotto sequestro sono stati i carabinieri della locale stazione, su indicazione di una donna che vive in paese e che aveva notato quella particolare creatura vegetale nel giardino del parroco. Bene precisare però che il sacerdote era totalmente all’oscuro della presenza di una pianta dalla quale è possibile ottenere hashish e marijuana a due passi da casa sua, sottolinea il comandante della Compagnia di Varese dell’Arma, il capitano Gerardina Corona. Così come all’oscuro delle potenzialità di quell’esemplare di cannabis risultano essere tutte le altre persone che gravitano intorno alla Parrocchia. Come ha fatto allora la pianta a mettere radici nel giardino della casa parrocchiale? Premesso che sembra praticamente impossibile risalire al “seminatore” ed escluso uno sviluppo casuale, si può pensare a uno scherzo, reso possibile dal fatto che in più di un’occasione casa parrocchiale e giardino sono frequentate da diverse persone. In ogni caso, la pianta è stata sradicata e messa sotto sequestro.

Servizio completo sulla Prealpina di martedì 15 settembre.

'Via Imu e Irap agricoli'

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Renzi a Coldiretti: "Via Imu e Irap agricoli"

"Il prossimo anno l’Imu agricola sarà cancellata: dal primo gennaio 2016 non si pagherà più. E anche sull'Irap agricola avete ragione: dal prossimo anno non si pagherà più. Abbiamo trovato le coperture, sarà in legge di stabilità. Sarà un’operazione paro, paro. Ormai parlo in romano".

Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla Giornata nazionale dell’agricoltura organizzata martedì 15 settembre da Coldiretti a Expo. Renzi ha ricordato come l’ultima volta in cui era stata eliminata la tassa i Comuni avevano dovuto pagare per i mancati introiti, mentre in questo caso a loro andranno i 3,5 miliardi di euro che vale la tassa.

"Sul caporalato- ha puntualizzato il premier, ribadendo anche la necessaria compattezza dell'Italia per essere credibile all'estero - non possiamo stare a guardare. Vorremmo evitare un decreto legge, ma se sarà necessario lo faremo".

Ampi servizi sulla Prealpina di mercoledì 16 settembre.

Gli anarchici: 'Porteremo il conflitto in strada'

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Gli anarchici: "Porteremo il conflitto in strada"

La clamorosa occupazione della notte di sabato 12 settembre, del parco dell’ex Seminario è soltanto l’inizio: lo assicurano gli attivisti del centro sociale Telos, che si definiscono “testardi e incorreggibili”.
«La nostra ferma intenzione - hanno scritto nel volantino distribuito a margine dell’occupazione temporanea del fine settimana - è di mantenere la rotta, insuscettibili al ravvedimento, che ci siamo dati portando quanto più conflitto possiamo nelle strade di Saronno e cercando in continuazione nuovi complici che ci possano affiancare».
All’ex Seminario fra sabato 12 e domenica 13 settembre hanno allestito un concerto con band arrivate da molte località italiane: si sapeva che ci sarebbe stato, ma la location è stata tenuta nascosta sino all’ultimo. Poi, all’improvviso, centinaia di giovani sono comparsi in via Varese e poco dopo, passando da una porta laterale, sono entrati nei giardini pubblici, dove hanno fatto musica sino a tardissimo. E alla fine, in verità, si sono anche premurati di pulire: unica testimonianza del loro passaggio qualche sacco di rifiuti e qualche scritta col pennarello contro le forze dell’ordine, che per evitare “scintille” hanno monitorato la situazione dalla distanza.
Il Telos annuncia che dopo la breve pausa estiva (a luglio c’era stato lo sgombero dell’ex macello di via Gorizia, dove i giovani avrebbero voluto allestire il nuovo centro sociale) torneranno molto spesso nelle vie e nelle piazze saronnesi.
Nel comunicato gli anarchici ce l’hanno anche con la nuova amministrazione comunale di centrodestra guidata dalla Lega Nord, «la cui politica da un lato concede spazi ai fasci e dall’altro cerca di limitare la libera aggregazione con ridicole multe là dove non funziona la repressione. A ciò si aggiunge la presenza della Digos in città nei giorni precedenti il concerto di sabato. Risultato: due compagni fermati in due giorni distinti, uno identificato, l’altro portato in questura a Varese e rilasciato con una denuncia per violazione del foglio di via. Per completare il quadro nei prossimi mesi proseguiranno i processi per le occupazioni delle case di via Monte Generoso e di via Bainsizza, entrambe sgomberate, una ancora abbandonata e l’altra demolita per metà il giorno dello sgombero e ancora pericolante tutt’oggi».
Per il Telos «ciò che sta accadendo a Saronno non è molto diverso da ciò che sta succedendo in diverse parti d’Italia.
Non ci sorprende questo accanimento nei confronti di chi cerca ogni giorno di lottare per ciò che ritiene giusto, tanto più in un momento storico in cui ogni giorno si susseguono tragedie nel Mediterraneo, in cui ogni giorno le frontiere impediscono la libera circolazione degli individui, in cui l’emergenza abitativa è sempre più incalzante, in cui il malcontento sociale è sempre più diffuso».

Miss Ciclismo, Silvia c'è

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Il podio sestese di Miss Ciclismo (foto Luca Dani)

Si sono concluse a Sesto Calende con la vittoria della diciottenne Silvia Crosta le selezioni di Miss Ciclismo 2015. In riva al fiume Ticino, la serata organizzata da Sergio Polinelli ha visto dieci bellissime ragazze contendersi uno degli ultimi posti in palio per la prefinale nazionale di ottobre.

Silvia è di Olgiate Olona ed è una studentessa al Liceo artistico:  si autodefinisce «determinata, ambiziosa e solare», e  sogna di diventare una dietologa. Sul secondo gradino del podio, la novarese di Gattico, Francesca Bessone, terza la valsesiana Giorgia Gorea. Silvia Crosta va così ad aggiungersi alle 54 miss già in possesso del lasciapassare per la prefinale nazionale. Il cast delle prefinaliste si completerà sabato 19 settembre. «Sono veramente contenta -ha dichiarato Silvia- non pensavo né di vincere né di trovarmi così bene in questo concorso».
«Nonostante una location non adatta a ospitare un concorso come Miss Ciclismo, la serata alla fine è andata bene e il podio ha raccolto il favore, oltre che della giuria, anche del pubblico presente. Ora dobbiamo concentrarci sulle tre prefinali che designeranno le quindici finaliste che si contenderanno il titolo di Miss Ciclismo 2015», ha affermato il presidente di Miss Ciclismo, Matteo Romano.
Grazie ai punti bonus conquistati con il secondo posto, Francesca Bessone guida la classifica del mese di settembre che potrebbe aprirle le porte della prefinale sabato 19 settembre alla conclusione della fase web del concorso.

Cimberio senza Kim. Ma più forte

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Damiano, Geninazzi, Lindblom, Blomquist,  l

La Cimberio Handicap Sport Varese torna al lavoro in vista del prossimo campionato di serie A che scatterà il prossimo 24 ottobre.

Si tratta di una ripartenza “morbida”, dal momento che all'appello del presidente Carlo Marinello, del vice Antonio Bazzi e di Giorgio Pedraccini hanno risposto solo sei giocatori. Agli ordini dell'allenatore Daniele Riva, ovviamente riconfermatissimo, lavorano nella palestra di Valle Olona solo il capitano Momo Fiorentini, gli altri reduci dalla scorsa stagione Riccardo Marinello, Francesco Roncari e Gabriele Silva, il nuovo acquisto Mattia Sala e il giovanissimo Massimiliano Segreto.

Solo nei prossimi giorni si uniranno al gruppo i nazionali Nicola Damiano e Jacopo Geninazzi e i giocatori stranieri.

Damiano e Geninazzi, infatti, così come i riconfermati svedesi Joakim Blomquist e Joakim Lindblom e le novità Walter Groen, olandese, e Karol Szulc, polacco, sono reduci dai campionati europei di Worcester, in Gran Bretagna, e perciò necessitano di qualche giorno in più di riposo dopo l'avventura continentale che per l'Italia ha riservato una cocente delusione (tra l'altro costata il posto al commissario tecnico Dionigi Cappelletti, sollevato dall'incarico a torneo ancora in corso, e anche la qualificazione alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016).

Oltre a Damiano, Geninazzi, Blomquist, Lindblom, Groen e Szulc (quest'ultimo in arrivo a Varese), c'è anche lo statunitense Jaraed Arambula, anch'egli reduce dai Giochi Panamericani, annunciato in Italia il prossimo 22 settembre.

La Cimberio dovrebbe comunque ritrovarsi al gran completo per l'ultima settimana di settembre e avrà tutto il tempo di preparare l'esordio in campionato previsto appunto per il 24 ottobre.

Prima dell'inizio del campionato, la squadra di Daniele Riva prenderà parte a due tornei che le consentiranno di rodarsi convenientemente nel corso di quattro partite. Il primo appuntamento è in programma a Bergamo il 10 e 11 ottobre, mentre nel successivo weekend (17 e 18 ottobre) Damiano e compagni saranno a Salsomaggiore per un test di enorme difficoltà, visto che con la Cimberio saranno di scena anche i campioni d'Italia della Santa Lucia Roma e i vicecampioni della UnipolSai Briantea '84 Cantù, oltre a Parma.

Dopo la straordinaria scorsa stagione, nella quale la Cimberio ha ottenuto il terzo posto in campionato e in Coppa Italia (sempre alle spalle di Roma e Cantù) e ha disputato la finalissima della Challenge Cup alla sua prima esperienza internazionale, non sarà facile ambire a traguardi più prestigiosi e forse neppure riconfermarsi.

L'organico, almeno sulla carta, appare più forte e completo rispetto alla scorsa stagione, a dispetto della forzata rinuncia a Kim (che potrebbe però tornare nella prossima stagione, dopo le Paralimpiadi), ma Roma e Cantù continuano ad apparire inattaccabili grazie a budget decisamente fuori portata per tutte le altre contendenti, mentre sarà necessario guardarsi da altri avversari che si sono certamente rafforzati.

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