Quantcast
Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
Viewing all 31139 articles
Browse latest View live

Operaio schiacciato. Gravissimo

$
0
0

La MC Prefabbricati di Cardano al Campo

Schiacciato tra una betoniera e una tramoggia: un operaio che stava lavorando alla MC Prefabbricati di Cardano al Campo è in gravissime condizioni. L'uomo, un trentenne, è stato soccorso dai suoi colleghi che, con l'ausilio di una gru, sono riusciti a estrarlo dall'enorme peso che l'aveva schiacciato. Sul posto, in viale Europa 59/A sono giunti i sococorsi inviati dal 118 e l'équipe rianimatoria ha provveduto a intubare l'uomo. Sull'infortunio indagano i carabinieri è l'Unità operativa dell'Asl di Gallarate.

Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 23 settembre.


Monsignor Macchi 'sfrattato' dal Santuario

$
0
0

Monsignor Macchi "sfrattato" dal Santuario

I fedeli che salgono al Sacro Monte da qualche tempo notano un “vuoto” proprio all’ingresso del Santuario. Dopo alcuni anni è stata rimossa la statua in marmo bianco di monsignor Pasquale Macchi, opera di Augusto Caravati, che accoglieva i pellegrini accanto alla porta della chiesa e ricordava loro l’artefice della rinascita sacromontina.
Tornando sui loro passi, i fedeli l’hanno ritrovata nel giardinetto antistante l’ex albergo Camponovo, giusto all’inizio dell’ultima rampa di gradini.
Qualche maligno ha pensato a una sorta di sfratto ma così non sembra essere.
«Lo spostamento - spiega infatti monsignor Erminio Villa, arciprete di Santa Maria del Monte - è dovuto a ragioni di opportunità e di visibilità. Lo abbiamo deciso in accordo con lo scultore, molto amico di monsignor Macchi, scegliendo un luogo ben visibile e in concomitanza con la mostra che gli abbiamo dedicato».

Certo l’opera, che bene riproduce le fattezze del segretario particolare di papa Paolo VI che sarebbe divenuto arcivescovo di Loreto, avrebbe subito meno le ingiurie del tempo standosene al coperto nel corridoio che conduce in chiesa; ma si tratta, come detto, di marmo che potrà bene resistere a pioggia e sole. In ogni caso, monsignor Macchi resta a guardia del “suo” Sacro Monte.
La scelta della nuova collocazione, su un piedistallo davanti a cui sono posti con cura vasi di fiori,  è stata accolta con sorpresa dai pellegrini. E le opinioni non sono unanimi.
Grande, del resto,  è l’affetto che i varesini nutrono per il l’illustre concittadino che per venticinque anni non si staccò mai  da Paolo VI, l’uomo che Papa Montini incaricò di trattare con le Brigate Rosse la liberazione di Aldo Moro, il sacerdote per cui l’ arte era la via più nobile per testimoniare Dio.
Monsignor Pasquale Macchi era nato il 9 novembre 1923 e ordinato sacerdote nel 1946. Dopo i lunghi anni vissuti in arcivescovado a Milano e in Vaticano, era stato nominato arciprete del Sacro Monte, luogo che avrebbe lasciato per raggiungere la destinazione di Loreto su incarico di Giovanni Paolo II.  Il nome di Macchi è legato a filo doppio a quello di Montini, di cui divenne segretario particolare già nel 1954 quando il futuro Paolo VI era arcivescovo di Milano, guadagnandone la fiducia assoluta.
Fu monsignor Macchi, nel 1978 a compiere per conto del Vaticano l’estremo tentativo di salvare Aldo Moro: una trattativa di cui il vescovo non volle mai svelare i retroscena. Alla morte di Papa Montini, avvenuta all’inizio di agosto di quello stesso anno, Macchi aveva fatto ritorno a Varese, divenendo arciprete del Sacro Monte.
E per la città era cominciato un periodo di rinascita artistica e religiosa: Macchi diede impulso al restauro complesso secentesco della Via Sacra e lo arricchì con interventi di artisti contemporanei suoi amici.  Culmine dell’opera dell’arciprete fu la visita compiuta il 4 novembre dell’ 84 al sacro Monte da Papa Wojtyla. Stessa rifioritura culturale e spirituale toccò poi al duomo di Loreto, complesso di cui nell’89 Macchi era divenuto vescovo. Negli ultimi anni di vita si era ritirato nel monastero di clausura delle Romite ambrosiane alla Bernaga di Perego, in provincia di Lecco.

Asili nido chiusi. Le educatrici marciano su Palazzo Estense

$
0
0

Asili nido chiusi. Le educatrici marciano su Palazzo Estense

Asili nido chiusi e corteo dalla sede dei Servizi educativi fino a Palazzo Estense per protestare - e far sapere ai varesini - che "dopo oltre quattro mesi dall’apertura della vertenza e tre dalla proclamazione dello stato di agitazione, l'amministrazione civica non sia ancora riuscita a entrare nel merito dei problemi sollevati dalle educatrici". Ovvero calendario scolastico, monte-ore, formazione, mantenimento della qualità del servizio pubblico e altri ancora.

Dunque, ecco la conferma: "Le educatrici degli asili nido del Comune di Varese, riunite in assemblea martedì 22 settembre, hanno deciso, insieme alla Rsu e alle organizzazioni sindacali di Cobas-Cub, Cgil, Cisl e Uil, di confermare lo sciopero già indetto per mercoledì 23 settembre".

"Pur apprezzando - scrivono le rappresentanze sindacali - l’impegno del nuovo Segretario Generale che si è reso disponibile, nell’incontro del 17 settembre, ad aprire un tavolo tecnico per l’esame delle richieste sindacali, l’assemblea ha ritenuto inaccettabile che l’Amministrazione non sia ancora riuscita a entrare nel merito dei problemi sollevati dalle educatrici. Nemmeno dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in Prefettura del 7 luglio c’è stato qualcuno che, in rappresentanza dell’Amministrazione (dirigenza o assessorato), abbia dimostrato il desiderio di capire le ragioni del malessere manifestato dalle educatrici. Sono stati due mesi e più di assoluto silenzio, malgrado tutti sapessero che il passo successivo all’incontro in Prefettura non poteva che essere l’indizione dello sciopero. Per questo, la sola disponibilità ad aprire un tavolo tecnico senza entrare nel merito delle richieste avanzate prima della data dello sciopero, come richiesto dalla Rsu, è sembrata insufficiente e tardiva".

 

Estorsore-pusher in cella, genitori nei guai

$
0
0

Estorsore-pusher in cella, genitori nei guai

I carabinieri arrestano un diciottenne marocchino per estorsione nei confronti di un ragazzino che gli doveva dei soldi per la droga. E quando si presentano a casa del ragazzo per la perquisizione, la mamma del giovane impedisce ai militari di entrare e getta qualcosa di sospetto, si presume altra sostanza stupefacente, nel water. E il padre, non contento, cerca  di liberare il figlio. Risultato: il ragazzo in carcere, i genitori denunciati a piede libero.
 
Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 23 settembre.
 

L'Autunno arriva con pioggia, freddo. E luna rossa

$
0
0

L

Minime a 12° e massime non oltre i 22°. L'Equinozio autunnale arriva così, con la pioggia e le temperature in calo. Poco male, visto che già nella serata di mercoledì 23 settembre, sono attese le prime schiarite. Poi, da giovedì 24 settembre, non solo le temperature vireranno al (lieve) rialzo ma il sole ritornerà a campeggiare nel cielo del Varesotto fino almeno a tutto sabato 26 settembre. Queste sono le previsioni del Centro geofisico prealpino. Altre due date astronomiche interessano il prossimo mese: lunedì 28 settembre ci sarà un'eclissi totale di luna, visibile anche dall'Italia; sarà la quarta e ultima della serie Tetrads, dopo quelle dell'8 aprile 2014, del 4 e 15 aprile di quest'anno e alle nostre latitudini si potrà ammirare la Blood Moon, la Luna Rossa. Infine, il ritorno all'ora legale è fissato per il 28 ottobre.

Provincia tagliata: 250 esuberi in fibrillazione

$
0
0

Provincia tagliata: 250 esuberi in fibrillazione

Il balletto dell’attesa è ripreso. In Provincia, i dipendenti sovrannumerari, quelli per intenderci che vanno tagliati come disposto dalla legge Delrio,  sono in attesa spasmodica. Satvolta non vi sono altri rinvii, anche se l’incertezza è ancora molta. Stavolta bisogna stilare la lista, i nomi dei lavoratori che dovranno lasciare la Provincia nei prossimi mesi. Dal sindacato, arriva  l’Sos  lanciato proprio ai massimi vertici di Villa Recalcati, affinché queste liste siano stilate presto e col coinvolgimento dei sindacati. Dice Raffaella Bonetto, della Cgil e componente della Rsu aziendale: «Il decreto Madia è stato approvato da qualche giorno, ora bisogna compiere passi per il personale cosiddetto sovrannumerario. Il tempo stringe e il personale che dovrà spostarsi non vuole trovarsi all’ultimo momento a prendere decisioni».

Ma il presidente Gunnar Vincenzi assicura: «Nessuno rimarrà senza un impiego».

Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 23 settembre.

Molestie all'alunno. Maestro alla sbarra

$
0
0

Molestie all

Che fosse un po’ sopra le righe era evidente a una prima occhiata. Maestro prevalente di una scuola elementare non lontano dal centro, in classe si presentava con piercing e tatuaggi e un look un po’ rapper, con i jeans che gli scivolavano sempre sotto la vita, lasciando scoperta la fascia degli slip griffata. Ma ci è voluto quasi un anno di lezioni per capire che l’insegnante trentacinquenne potrebbe essere addirittura un pedofilo.
Imprescindibile il condizionale, soprattutto perché il processo che è iniziato a suo carico si svolgerà a porte chiuse, quindi nulla delle testimonianze e dei racconti che echeggeranno in aula potrà trapelare.  Bisogna inoltre tener presente che per questo fascicolo il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, alla quale si era opposto l’avvocato della famiglia, Francesco Isolabella trovando accoglimento dal gip. Si può quindi soltanto analizzare il capo di imputazione e alle accuse mosse da un alunno di otto anni, a quanto pare traumatizzato dalla molestie subite dall’uomo (che comunque continua a insegnare ma fuori zona). Stando agli inquirenti (a sostenere l’accusa c’è il pubblico ministero Francesca Parola),  in un’occasione avrebbe approfittato di un bimbo abusando di lui negli spogliatoi della palestra dell’istituto.
Il piccolo, sotto shock, si confidò con i genitori e loro presentarono denuncia.

Articolo completo sulla Prealpina di mercoledì 23 settembre.

Pioggia, vento. E caos nei trasporti

$
0
0

I vigili del fuoco sulla Sp1 a Buguggiate (foto Zidda)

Quando, verso le ore 10 di mercoledì 23 settembre, due squadre dei vigili del fuoco di Varese sono intervenuti per tagliare la pianta abbattutasi tra la strada provinciale 57 e la Sp 1, all'altezza di Buguggiate, il traffico era già ingolfato. Colpa della pioggia e del vento, certo ma anche di un'accresciuta - negli ultimi decenni - propensione degli alberi a "suicidarsi" sulle strade.

Ci sono, in ogni cantone della provincia, casi analoghi a quello di Buguggiate: in Valganna, per esempio, dove alle ore 10.20 si lamentavano rami sulla strada all'uscita delle due gallerie e del laghetto Fonteviva. Ma anche in via XX Settembre, a Gallarate, dove un'albero d'una proprietà privata è caduto sulla recinzione, danneggiandola e ostruendo parzialmente anche la strada.

Anche sul fronte degli allagamenti, si registrano interventi dei vigili del fuoco, in particolare a Saronno. Qui, in via Primo Maggio una vettura è rimasta bloccata in un sottopasso allagato, gli occupanti sono riusciti a mettersi in salvo e i vigili del fuoco hanno recuperato l'automobile.

Sempre a Saronno, in via Volta e in via Toti, all'altezza della scuola materna, dove le tombinature faticano a smaltire le acque. Chi fatica ad attendere alla propria mission aziendale di trasportare persone, è invece Trenord sulle cui linee questa mattina si sono registrati ritardi fino a oltre mezz'ora dovuti alle "avverse condizioni meteo" (il Malpensa Express delle ore 9.58 per Milano Cadorna) e a guasti al "materiale rotabile" cioè a convogli (sulla Saronno-Albairate) e a strutture (a Sacconago). Morale: pendolari imbufaliti sui social (Twitter) e pioggia di critiche. Ovviamente sul bagnato.


La caccia consapevole

$
0
0

I partecipanti al corso di caccia

Se i cinghiali sapessero leggere, non gli farebbe piacere sapere di un corso intitolato "caccia collettiva al cinghiale" e per di più organizzato dalle istituzioni. Però potrebbero intendere che, pallettoni a parte, almeno l'intento di creare una nuova consapevolezza dell'ars venatoria, è nobile.

Quindi si darebbero alla macchia e di corsa.

Il preambolo serve per spiegare perché sessantasette persone, la stragrande maggioranza delle quali giovani, abbia deciso di frequentare il primo corso di caccia colettiva al cinghiale (appunto) organizzata da Federcaccia in collaborazione con Provincia di Varesetutela ambientale.

Il corso serve per approfondire la conoscenza delle regole e del loro rispetto, la sicurezza e l’importanza della biodiversità e per avere da esperti rudimenti di veterinaria, biologia oltreché di materia legislativa e ambientale. Serve cioè per avere maggiore consapevolezza del ruolo della caccia e del cacciatore.

La sera di martedì 22 settembre, la prima lezione s'è tenuta a Villa Recalcati e i sessantasette partecipanti sono stati salutati con soddisfazione da Giorgio Ginelli, vicepresidente della Provincia di Varese che ha sottolineato "la proficua collaborazione con Federcaccia".

"Con Federcaccia, l’associazione di categoria maggiormente rappresentata sul territorio, ma anche con tutte le altre realtà e il mondo venatorio in generale, abbiamo instaurato - ha detto Ginelli - un dialogo sereno, schietto e che sta dando buoni risultati. L’organizzazione e la promozione del corso di caccia collettiva lo dimostra, tanto più che tra i partecipanti alta è la percentuale di cacciatori anagraficamente giovani, segno che è in corso un importante ricambio generazionale auspicato anche dai cacciatori stessi. Colgo perciò l’occasione per ringraziare il presidente di Federcaccia, Dario Carcano e il segretario Giuseppe Speroni per il lavoro svolto insieme fino a questo momento. E concludo spendendo una riflessione sul corso appena avviato. Si tratta di lezioni di estremo interesse, pensate per andare a formare una nuova figura di cacciatore che sia al passo coi tempi. Richiesta che arriva dai cacciatori stessi, i quali stanno dimostrando di avere consapevolezza del loro importante ruolo nell’ambito della tutela ambientale, della conoscenza delle regole e del loro rispetto, della sicurezza e dell’importanza della biodiversità".

Lindt vince la guerra degli orsetti

$
0
0

Lindt vince la guerra degli orsetti

Nessun plagio. La Corte di giustizia federale tedesca ha ribaltato la sentenza di primo grado messa dalla Corte di Colonia: gli orsetti di cioccolato prodotti dalla Lindt non sono una copia di quelli altrettanto celebri, ma gommosi e aromatizzati alla frutta, prodotti dalla Haribo.

L'inizio della guerra degli orsetti risale alla fine del 2012, quando fu pubblicizato Lindt Teddy, che, stando alle tesi dei legali di Haribo, sarebbe "una copia delle caramelle gommose".

La difesa di Lindt ha però avuto gioco facile nel dimostrare che l'involucro dorato con nastro rosso è lo stesso di quello in cui sono richiusi gli orsetti e il nastrino rosso ricordano i coniglietti di cioccolato in commercio da decenni.
Dunque non sussistono - così i giudici tedeschi dell'appello - "somiglianze sufficienti per confondere i consumatori". E gli orsetti della Lindt continueranno a essere prodotti. E, soprattutto, mangiati,

Federico Colli suona per Varese Alzheimer

$
0
0

Federico Colli suona per Varese Alzheimer

Si aprirà il 4 ottobre prossimo, nel Salone Estense, la stagione musicale comunale. Concerto straordinario fuori abbonamento ad aprire il cartellone, organizzato come è ormai tradizione dall’Associazione Varese Alzheimer Onlus in prossimità della Giornata Mondiale dell’Alzheimer: protagonista della serata, con inizio alle 20.30, sarà Federico Colli, giovane ma già apprezzatissimo pianista bresciano (27 anni) che vanta trionfi in concorsi pianistici prestigiosi come il premio Mozart di Salisburgo (2011) e il concorso di Leeds (2012). Ma - fatto ancor più significativo - il giovane pianista italiano ha già fatto parlare di sé anche al di fuori delle fredde e ufficiali occasioni dei concorsi, ossia durante i suoi recital o concerti con orchestra: come quando in occasione del festival MiTo, ha eseguito il Terzo Concerto di Rachmaninov con l'Orchestra di San Pietroburgo sotto la direzione di Temirkanov, rivelandosi non solo all'altezza delle enormi difficoltà tecniche della partitura ma anche capace di restituire "una sua personale lettura del demoniaco Rach 3 e la natura liberty, decorativa e insinuante del concerto" (da Il Sole 24 Ore). Nell'affascinante cornice del Salone Estense, Colli proporrà brani di J.S. Bach, Brahms, Franck e Skrjabin. 

L'ingresso alla serata, che sarà dedicata al ricordo del professor Aldo V. Bono, costa 20 euro, che andranno a finanziare l'attività di Associazione Varese Alzheimer Onlus. I biglietti sono acquistabili in prevendita da Molteni Strumenti Musicali (via Bizzozero 18, 0332/283506) oppure prenotandoli per e-mail (info@alzheimervarese.org) per ritirarli direttamente in occasione dell'evento all'ingresso del Salone Estense.

 

 

 

   

Mastini, s'inizia. Con Marco nel cuore

$
0
0

Mastini, s

S'apre nel ricordo di Marco Fiori la stagione dell'Hockey club Varese e non potrebbe essere diversamente. Il ventiduenne, morto durante la vacanza in Salento col suo amico Nicolò De Peverelli, giocava col numero 57 per i Mastini. Dunque, la sera di giovedì 24 settembre, alle ore 20.30, al PalAlbani, l'HC Varese farà il suo esordio stagionale contro il Chiavenna.

Dalle ore 20, prima dell’ingaggio iniziale ci sarà il tributo a Marco: la sua maglia numero 57 sarà ritirata e sarà mostrato il disco speciale realizzato con un logo in suo onore che verrà omaggiato ai primi cento spettatori che entreranno nel palaghiaccio. La stagione agonistica è stata presentata giovedì 23 settembre a Palazzo Estense. Davide Quilici, presidente HC Varese ha spiegato: “Il campionato di serie B al quale partecipiamo è più competitivo e più lungo di quello delle stagioni precedenti. Al via ci sono sedici squadre tra cui società dal grande blasone. Vogliamo arrivare più lontano che si può e il ricordo di Marco sarà una motivazione in più: i ragazzi giocheranno al massimo per lui ogni volta che scenderanno sul ghiaccio. Happy DOG continua ad essere il nostro main sponsor, ma chiediamo a tutti di sostenere il progetto che portiamo avanti. Ogni sponsor è bene accetto”.

Maurizio Fiori, team leader prima squadra nonché padre di Marco ha aggiunto: “Siamo soddisfatti di aver raggiunto un accordo di farm team con il Valpellice. Abbiamo un gruppo di circa 40 giocatori, mediamente molto giovani, e sono aggregati alla prima squadra anche ragazzi del ’97 e ’98 che avranno l’opportunità di fare esperienza. L’HC Varese è una grande famiglia e vogliamo che continui ad esserlo”.  Giancarlo Merzario, coach prima squadra ha poi chiosato così: “Dobbiamo dare il 100% nella prima parte di stagione; poi, da lì, in base alla nostra posizione in classifica, ci daremo obiettivi più precisi. Quello che vogliamo è far crescere i nostri giocatori e inserire gradualmente alcuni giovani interessanti”.

Ampio servizio sulla Prealpina di giovedì 24 settembre.

 

Basta un gol, Varese ai quarti

$
0
0

Coppa Italia, prove di derby

Non è ancora arrivato il momento di pensare all’attesa sfida di domenica contro il Legnano; prima ci sono da affrontare gli ottavi di Coppa Italia.
Il Varese, costretto agli straordinari, esce promosso dalla sfida a Cisano Bergamasco contro la Cisanese e si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia dove affronterà 'Ardor Lazzate che ha prevalso per 1-0 sul proprio campo nella sfida contro il Caprino.  «Il nostro obiettivo è centrare i quarti - le parole alla vigilia di mister Giuliano Melosi -. Ogni avversario per noi è uguale, siamo chiamati a fare risultato contro tutti. Gli avversari sono neopromossi, ma il loro valore è alto. E dobbiamo stare attenti».
Detto, fatto. Nonostante l'ampio turnover (sempre indisponibili gli infortunati Gazo e Pià; fuori anche Marrazzo, Cavalcante, Pacifico, Zazzi e Lercara) i biancorossi hanno piazzato il colpo vincente nel finale preparandosi nel modo migliore alla sfida calda di domenica 27 al "Mari. 

Dopo un primo tempo povero di occasioni e dai ritmi blandi anche a causa della pioggia, i biancorossi hanno preso il sopravvento in modo più convinto nella ripresa arrivando a sfiorare il vantaggio in più occasioni fino al "colpo partita" all'88', con Becchio bravo a infilare in porta dopo un'azione offensiva prolungata.

Cisanese - Varese 0-1 (0-0)

CISANESE (4-4-2): Gotti; Losa (40′ st Amati), Leonelli, Marco Colombo, Magnani; Spreafico (30′ st Musella), Luzzana, Mirko Colombo, Zaga (34′ st Morganti); Erba (14′ st Raba), Provasi. A disposizione: Luciano, Fornoni, Donghi. Allenatore: Alberto Passoni.

VARESE (4-3-1-2): Bordin; Simonetto (46′ st La Marca), Luoni, Viscomi, Azzolin; Gheller (34′ st Becchio), Capelloni, Piccinotti; Balconi (8′ st Zazzi); Leonardo (47′ st Cavalcante), Giovio (27′ st Lercara). A disposizione: Scapolo, Ferrara. Allenatore: Giuliano Melosi.

Arbitro: De Angeli di Milano (assistenti: Faini e Serri).

Marcatore: Becchio al 44’ st.

Note – Spettatori 250 circa. Ammoniti: Leonardo, Mirko Colombo, Balconi, Azzolin, Luzzana. Angoli: 2-7. Recupero: pt 1’, st 4′.

Oltre ai biancorossi, in campo per gli ottavi di finale della Coppa Italia di Eccellenza anche Arconatese e Ardor Lazzate, che ospitavano rispettivamente Aurora Travagliato e Caprino. I prossimi avversari in campionato del Varese, il Legnano, scendevano invece in campo a Mariano Comense. Per tutte l'obiettivo è stato centrato, di misura per i lazzatesi (1-0), con un rotondo 3-1 per Arconatese e Legnano, quest'ultima in trasferta.
OTTAVI DI FINALE
Cisanese-Varese 0-1; ore 16: Ardor Lazzate-Caprino 1-0; Arconatese-Aurora Travagliato 3-1; Mariano-Legnano 1-3.

Pro Patria, stavolta è un poker

$
0
0

Pro Patria, stavolta è un poker

Seconda gara e seconda sconfitta consecutiva, per la Pro Patria impegnata nella sua difficile rincorsa a un campionato di Lega Pro che fino a meno di un mese fa sembrava questione dimenticata. Dopo lo 0-5 dell'esordio casalingo contro la Feralpisalò, il recupero infrasettimanale del primo turno di campionato, uno dei due "persi" dai tigrotti ancora alle prese con le procedure di iscrizione, si  è chiuso con un poker subito dal Pavia di Marcolini. Altro risultato netto ma, va detto, per la squadra di Alessandro Oliva si iniziano a vedere progressi almeno sul piano della capacità di reggere l'urto di avversarie molto più avanti sul piano del gioco di squadra e della preparazione. Il 4-0 finale è frutto anche di un secondo tempo giocato in costante inferiorità numerica dopo l'espulsione, al 44', di Margaglio: nella prima frazione i padroni di casa erano passati solo su rigore al 25' con Cesarini. Poi la sofferenza della ripresa, con Marchi, lo stesso Cesarini  e Del Sante a confezionare il poker. Prossimo turno, domenica 27, sul campo dell'Albinoleffe, squadra ferma come la Pro Patria a quota 0 punti, ma con tre gare giocate contro le due dei bustocchi: se i progressi saranno confermati, la speranza di avere una gara più equilibrata non pare mal riposta. 

Pavia-Pro Patria 4-0 (1-0)
PAVIA (3-5-2): Facchin, Abbate, Marino (Sabato all’8’ st), Andrea Cristini; Alessandro Marchi (Anastasia al 27’ st), Marco Cristini, Carraro, Martin, Bellazzini; Cesarini, Mattia Marchi (Del Sante al 16’ st). A disposizione: Fiory; Siniscal
chi, Malomo, Ghringhelli, Cardin, Pavan, La Camera, Buongiorno, Del Sante, Flommi. Allenatore Marcolini.
PRO PATRIA (4-1-4-1): Demalija; Jedaiy, Marchiori (Zaro al 30’ st), Pisani, Taino; Sampietro; De Geri, Bastone (Petit al 18’ st), Margaglio, Possenti; Montini (Vernocchi al 36’ st). A disposizione: La Gorga, Filomeno, Costa, De Vincenzi, Manti. Allenatore Oliva.
Arbitro: Delta di Mantova (assistenti: Bianchini e Biasini di Cesena)
Marcatori: Cesarini al 25’ (rig) pt; Mattia Marchi al 9’, Cesarini al 24’, Del Sante al 38’ st
Note – Serata fredda, terreno in bune condizioni – Ammoniti: Bastone, Sampietro, Petit – Espulso Margaglio per gioco scorretto al 44’ pt. Spettatori 1000 circa. Recupero 2’ e 3’.

Altri servizi sulla Prealpina in edicola giovedì 24 settembre

Daverio, giovani a canestro

$
0
0

Daverio, giovani a canestro

Intenso week-end di basket giovanile organizzato da Pallacanestro Daverio per l'ultimo weekend di settembre.
Sabato 26 il tradizionale Memorial Stefano Carlomagno Categoria Under 13, con match di apertura alle 10 alla palestra di Casale Litta (San Pancrazio) tra i Rams Daverio e i Lugano Tigers; alle 11,15 in  palestra a  Daverio Pallacanestro Varese - Basket San Massagno. Sempre a Daverio, nel pomeriggio, le finali a partire dalle 14,45.
Domenica 27 in palestra a Daverio, in scena invece la seconda edizione del Trofeo Città di Daverio categoria Under 15. Alle 9,45 Ayers RockGallarate - Rams Daverio; alle 11,15 Or,Ma. Malnate - 7 Laghi Gazzada. Nel pomeriggio le finali.
Per entrambe le giornate spuntino garantito alla palestra di Daverio a cura del Gruppo Bireta

Senatùr, l'ira della Lega

$
0
0

Senatùr, l

Condannato a un anno e mezzo di reclusione per vilipendio del Capo dello Stato e del presidente del Consiglio dei ministri. I protagonisti della vicenda sono tre: Umberto Bossi, fondatore e per anni leader maximo della Lega Nord, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex premier Mario Monti. Il primo, durante un comizio a Bergamo, nel dicembre del 2011, insultò le due cariche dello Stato. I fatti incriminati sono stati, sostanzialmente, l’appellativo "terùn" rivolto a Napolitano e battute di natura sessuale riferite a Monti. Il video del comizio era stato trasmesso poi in televisione e diffuso su Youtube. Di qui, un centinaio di cittadini, da varie zone d’Italia, avevano presentato denuncia contro il senatùr. E il processo, dinanzi al Tribunale di Bergamo, si è chiuso ora con la sentenza di condanna: un anno e mezzo. E il verdetto ha scatenato le ire dei leghisti. Anche a Varese. Soprattutto a Varese. Il sindaco Attilio Fontana, di professione avvocato penalista, si dichiara «molto perplesso». «In questo paese ci sono diffamazioni di serie A e di serie B: se vengono perpetrate ai danni di esponenti di certe parti politiche, è tutto consentito, si può insultare. Se invece le stesse affermazioni o comunque dello stesso peso riguardano altre persone, di altre parti politiche, arriva la bastonata». «Il problema più generale - spiega il primo cittadino leghista di Varese - è che in Italia comincia a svanire la possibilità di esprimere il dissenso. E questo per affermare, imporre, il principio del pensiero unico». Fontana fa l’esempio di Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia), di cui è stato presidente della Lombardia: «Una volta criticavamo, con prese di posizione, manifestazioni e iniziative varie, gli errori del governo, anche se era del nostro fronte politico. Io sono sceso in piazza, da organizzare, di una protesta contro il nostro ministro Tremonti. Adesso no, il governo di centrosinistra non può essere oggetto di polemiche. E quindi l’Anci tace, non difende i Comuni».
 Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale del Carroccio, Matteo Bianchi: «E’ scandalosa la condanna di Bossi a un anno e mezzo quando le strade sono piene di spacciatori e stupratori. E’ scandaloso che venga punito il diritto di espressione sulla base di una norma che risale al codice Rocco. E aggiungo che è scandalosa la severità con cui è stato giudicato Umberto Bossi». Bianchi annuncia quindi che il caso del senatùr verrà evidenziato domenica in occasione del terzo giorno, quello clou, della festa della Lega a Varese, alla presenza di Matteo Salvini. Striscioni? Più probabile che dal palco verrà portata solidarietà a Bossi e saranno esternate dure critiche all’«inquisizione» del diritto di pensiero. 

Malore, schianto: muore cinquantenne

$
0
0

Malore, schianto: muore cinquantenne

Silvio Giorgetti non ce l’ha fatta: trasportato nella serata di mercoledì 23 in condizioni gravissime all’ospedale di Busto Arsizio dopo lo schianto in cui è stato coinvolto in viale Liguria, l’uomo è morto subito dopo. Ora sarà l’autopsia, disposta dal pubblico ministero Nicola Rossato, a fare luce sull’incidente accaduto poco dopo le 19 a ridosso della zona industriale. Tuttavia, stando alle prime ricostruzioni della polizia locale, dovrebbe esserci un malore alla base della disgrazia che ha colpito il cinquantunenne residente a Magnago. Di sicuro nessun altro mezzo, oltre al furgone sul quale viaggiava la vittima, risulta coinvolto. Dai rilievi sembrerebbe che Giorgetti abbia perso il controllo del veicolo - un van Volkswagen carico di vernici e di pennelli - mentre percorreva la strada in direzione sud, finendo fuori strada e andando a sbattere contro uno degli alberi lungo la carreggiata opposta. Qualche minuto più tardi sul luogo dell’incidente sono arrivate le pattuglie della polizia locale, gli operatori del 118 con un’ambulanza e un’automedica oltre ai vigili del fuoco, intervenuti per mettere in sicurezza il materiale altamente infiammabile che il cinquantunenne aveva a bordo: a causa del violento urto contro l’albero, infatti, i contenitori si sono rovesciati all’interno dell’abitacolo, ricoprendo di pittura bianca anche il parabrezza. Traffico consentito su un'unica corsia a senso unico alternato, per un paio d'ore. Per Giorgetti, purtroppo, non c'è stato nulla da fare.

La marcia delle educatrici

$
0
0

La marcia delle educatrici

"Fontana, esci dalla tana, vogliamo certezze, non bolle di sapone". Sono parole pesanti quelle “volate” mercoledì 23, tra palloncini colorati e suono di trombe e campanelli, per accompagnare il corteo di protesta partito dalla sede dell’assessorato ai Servizi educativi di via Cairoli, per arrivare fino a Palazzo Estense. Un corteo che avrebbe dovuto essere “dinamico” ma che, una volta arrivato in via Sacco scortato da polizia locale e carabinieri, ha invaso le corsie stradali mandando il traffico in tilt, per una decina di minuti, al grido di "se non cambierà, lotta dura sarà".
A manifestare le educatrici degli asili nido comunali, in tutto poco meno di una cinquantina che hanno indetto una giornata di sciopero, d’accordo con le Rsu e le organizzazioni sindacali. I motivi? Essenzialmente tre: corretta applicazione del contratto nazionale, prevedendo la retribuzione delle attività svolte nei mesi di luglio e agosto con un compenso definito in sede di contrattazione decentrata, revisione e redistribuzione del “monte ore”, rispetto dell’orario di lavoro dalle 7.30 alle 18 anche per le ore di formazione. Si aggiungano la “curiosa” esigenza di un vestiario consono, dato che quello attualmente fornito è considerato poco adatto alle necessità operative delle maestre, e le preoccupazioni per ulteriori possibili privatizzazioni del servizio pubblico educativo, e il pacchetto delle richieste è servito.  Richieste rispetto alle quali educatrici e sindacati considerano l’amministrazione comunale "sorda e cieca, visto che - spiegano - dopo oltre 4 mesi dall’apertura della vertenza e tre dalla proclamazione dello stato di agitazione, nessuno ha dimostrato interesse a capire le ragioni del malessere". Ma l’"aut-aut" non piace all’assessore Simone Longhini, delegato all’organizzazione del personale,  che spiega: "Siamo molto amareggiati per questo sciopero, un comportamento a dir poco irrituale, visto che è stato aperto un tavolo tecnico di confronto, che si riunirà nuovamente domani.  Questa voglia di arrivare al muro contro muro è inappropriata, data la disponibilità che abbiamo dimostrato ad ascoltare le loro esigenze, cosa che faremo però nella sede opportuna".

Servizio completo sulla Prealpina in edicola giovedì 24 settembre

Braccio spolpato dal suo cane

$
0
0

Braccio spolpato dal suo cane

Due interventi chirurgici, l’avambraccio sinistro spolpato, letteralmente, dal proprio cane. Momenti di terrore, quelli vissuti in una abitazione di Varese: il proprietario dell’animale, un uomo sulla sessantina che conosce e ha da sempre cani, sta giocando con il suo Akita americano, uno splendido esemplare pluripremiato per  la sua bellezza. Il cane esagera, mordicchia il braccio destro e comincia a fare male, il padrone cerca di fermarlo e per una frazione di secondo ci riesce. Giusto il tempo, per il cane,  di avventarsi sull’altro avambraccio e - letteralmente - spolparlo. L’uomo viene soccorso dai familiari ma il cane continua con il suo pasto, e soltanto  l’intervento di un vicino è risolutivo: il cane molla la presa e  l’uomo aggredito può essere trasportato in ospedale.
L’agghiacciante sequenza  risale alla fine della scorsa settimana: ora che  il malcapitato è fuori pericolo, dopo le prime cure al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo e il ricovero in Ortopedia,   la notizia trapela. «Credo che lo dimetteremo già oggi  (ieri, ndr) - dice il professor Paolo Cherubino, direttore dell’Ortopedia e traumatologia che ha seguito il paziente -. Abbiamo ricostruito gli strati profondi dei muscoli e dei tendini e si è proceduto anche alla ricostruzione della pelle. Il paziente  è stato un paziente modello, con quello che ha subito e crediamo e speriamo in un rapido recupero».
Non è escluso, però un ulteriore intervento chirurgico in futuro. L’altra mattina è stato sottoposto a un intervento di chirurgia   plastica, con prelievo di tessuto da  una parte del corpo per “ricoprire” la ferita. La mano sta riacquistano mobilità. Le operazioni cui è stato sottoposto il pensionato sono state lunghe e  delicate e condotte da una équipe di specialisti, anche per gli aspetti di ricostruzione collegati alla chirurgia plastica. «In situazioni come questa il pericolo maggiore è causato dall’eventualità di infezioni, oltre che dal danno tissutale», spiega Cherubino. Al paziente sono stati in pratica “riallacciati” muscoli e tendini  ed è stato “ricoperto” il braccio.  
Al momento dell’incidente non è stato richiesto l’intervento dell’Asl. Ciò  non toglie che il cane sarà sottoposto a un periodo di osservazione di dieci giorni e che  dovrà essere quindi sottoposto a una visita, a carico del proprietario, da parte di un veterinario comportamentista. «Dovrà essere valutato il grado di eventuale aggressività dell’animale, quindi l’Asl dovrà emettere una specifica ordinanza che può prevedere alcuni obblighi per il proprietario - dice Eraldo Oggioni, direttore del Dipartimento Veterinario dell’Asl - e limitazioni come l’utilizzo della museruola, la predisposizione di recinzioni particolari e altre valutazioni che possono portare a prescrizioni precise nel caso in cui, per esempio,  vi siano bambini nell’abitazione  vicino a dove il cane vive». Al momento rimane inspiegabile l’aggressione dell’Akita americano, non tanto  diverso dall’Akita Hino protagonista del film strappalacrime "Hachiko" con Richard Gere.

'Morte di Edo, dovete scusarvi'

$
0
0

"Morte di Edo, dovete scusarvi"

La mamma di Edoardo Baccin, il writer travolto da un treno cargo mentre decorava la fiancata di un convoglio, pretende «scuse pubbliche».  Le vuole da chi, l’indomani della tragedia, derise suo figlio, anzi, da chi inneggiò ed esultò alla notizia della sua morte postando commenti insensibili, sarcastici e pure un po’  crudeli sul gruppo Facebook Varese sporcizia e degrado.  Nei giorni scorsi la donna si è rivolta alla Digos di Varese per aggiungere la sua denuncia all’indagine che la polizia aveva già avviato, nei confronti di un utente varesino,  per il reato di manifestazioni oltraggiose verso i defunti. Toccherà alla procura di Varese decidere se punire il gesto, dando così un segnale forte a chi abusa dei social network per infangare e insultare senza freni oppure far scivolare l’episodio nell’archiviazione.
Il dolore dei genitori e degli amici di Edo certo non sarà lenito da una sanzione, perché così è punito il capo d’accusa contestato, ma potrebbe comunque essere una sorta di ripristino della dignità del ventenne, definito - in poche parole - come un vandalo, un teppista meritevole di quel destino. Un concetto inaccettabile per chi amava Buso e ne conosceva il talento artistico, le doti grafiche, la genialità dei suoi tag e i lavori realizzati nell’alveo del rispetto delle norme, spesso spalla a spalla con il Comune.  Buso venne risucchiato dal treno merci lo scorso 6 agosto, ad Arona, sotto gli occhi di un amico che quella notte era uscito con lui e con le bombolette spray. Nessuno dei due potè fare nulla per evitare l’investimento (la procura archiviò subito il fascicolo) e per il ventenne sommese non ci fu nulla da fare. Al di là dei commenti acidi del varesino, la commozione fu immensa e venne manifestata sia su internet sia con iniziative concrete. La settimana successiva Edoardo Baccin avrebbe festeggiato il compleanno. Gli innumerevoli amici e la sua fidanzata organizzarono un raduno per celebrare la sua memoria, inziando la murata che lo ricorderà per sempre, nel campo sportivo vicino alla biblioteca di via Marconi.

Viewing all 31139 articles
Browse latest View live