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Tassa sui funghi: rivolta dei sindaci

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Tassa sui funghi: rivolta dei sindaci 2

Dopo anni era stato possibile scrivere un regolamento unico sulla raccolta funghi nei 17 Comuni appartenenti alla Comunità montana del Piambello, una delle aree abitualmente frequentate dai fungiatt. Le normative sono semplici e contenute in una sola pagina: residenti e minorenni non pagano, gli altri pagano 5 euro (over 65) o 24 euro per un abbonamento annuale. Mentre il settimanale è di 9 euro.

Ora, a quanto pare, le amministrazioni locali dovranno stracciare tutto. Ma alla Comunità montana non ci stanno e promettono barricate. «La Regione – spiega Paolo Sartorio, funzionario dell’ufficio Agricoltura dell’ente  – è uscita a maggio con una  normativa che ci ha consentito di emettere questo regolamento, passato ora in tutti i consigli comunali dei municipi appartenenti alla Comunità montana. Poi l’Umbria ha approvato una legge simile a quella lombarda, ma il Governo l’ha impugnata di fronte alla Corte costituzionale e si attende l’esito. Sostanzialmente si contesta la gratuità nei confronti dei residenti, che renderebbe diversi gli altri cittadini». E ciò, almeno secondo Palazzo Chigi, sarebbe anticostituzionale.

In attesa che  i giudici dell’alta corte si esprimano decidendo se tutti i cittadini debbano essere eguali anche davanti a porcini e finferli, la Lombardia ha cambiato le carte in tavola: «Milano – aggiunge Sartorio - corre ai ripari prima della sentenza della Corte costituzionale e così ci costringerebbe a modificare tutto». La giunta regionale ha approvato  una delibera sui nuovi contributi economici richiesti per chi vuole raccogliere, residenti compresi: 5 euro se la raccolta è giornaliera, 10 se settimanale, 20 se mensile e 30 se annuale. Ma dalla Valceresio, dalla Valganna e dalla Valmarchirolo non ci stanno: «Noi andiamo avanti così – aggiunge il funzionario -, esentando i residenti. Se qualcuno vuole impugnare il provvedimento lo faccia. Certo, poi io sono un tecnico, a decidere sono i politici, ma il regolamento è stato approvato dall’assemblea dei sindaci e dai consigli comunali. Non credo che, dopo così pochi giorni, tornino indietro così alla leggera».

Lo conferma uno dei sindaci interessati: «Chi è residente deve avere un minimo di agevolazione in più – spiega Roberto Chini, primo cittadino di Cugliate Fabiasco -. Sono cittadini che pagano tante tasse e come minimo devono avere il diritto di raccogliere gratuitamente i funghi nel loro territorio. Altrimenti fra un po’ ci faranno pagare pure l’aria che respiriamo. Mentre  penso sia giusto che chi viene da fuori contribuisca minimamente, anche perché sono soldi che servono per migliorare i sentieri montani e le fasce parafuoco».

Oppure, come fra Poncione e Minisfreddo servono per progetti di educazione ambientale: «Al massimo ogni anno – conclude Sartorio – portiamo a casa circa 4-5.000 euro l’anno. Sono pochi soldi e non vanno a gonfiare il bilancio, ma ci permettono di pagare la colazione ai bambini che le Guardie ecologiche volontarie portano nei boschi».


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