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Festival latino, servono più controlli

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Festival latino, servono più controlli 2

Ai primi di luglio le proteste erano concentrate sui volumi eccessivi della musica e sulla presenza di ubriachi nel parcheggio. Alla vigilia di Ferragosto, stremati da due mesi di International&Latinfiexpo, quanti vivono nei dintorni di MalpensaFiere si lamentano anche per danni oggettivi subiti dalle loro proprietà e sono pronti a dare battaglia. Se per quest’anno sanno che non otterranno molto,  contano di non doversi  più trovare nella stessa situazione nell’estate 2016.
«Non è cambiato niente, la  polizia locale passa ogni tanto ma le risse si verificano dopo la mezzanotte quando i vigili non sono in servizio - racconta Marco Quiriconi, che gestisce un  soccorso auto attivo 24 ore su 24 - A me hanno  buttato giù due volte il cancello facendo manovra  ubriachi. Inoltre, la scorsa settimana mi hanno piazzato davanti all’ingresso  due pullman che impedivano ogni passaggio. Mi pare venissero da Alessandria, qui arrivano da Milano, dalla Svizzera,  da  lontano».

Quiriconi dichiara che la musica «non termina prima delle 2.30». Ma è quanto avviene dopo che lo preoccupa: «A quell’ora cominciano le sgommate, i clacson suonati di continuo, i litigi e le urla. E’ evidente che si tratta di persone che hanno bevuto un po’ troppo. Cosa devo fare? Ormai siamo quasi alla fine:  tra quindici giorni la festa latina finirà, devo resistere fino  al 29 agosto». La rassegnazione si fa strada, ma non domina: «Se il prossimo anno arrivano ancora, mi prendo una stanza in un hotel molto lontano - dice Quiriconi - Magari, potessi farlo: devo restare lì tutta la notte, perché il servizio di carro attrezzi funziona  per 24 ore, non posso allontanarmi. Così resto qui e a volte fino alle 4 non riesco a dormire».

Quiriconi non vuole essere ostile. Ha  stretto amicizia con i gestori di un ristorante: «Sono brava gente,   fanno il loro lavoro. Nulla da dire, ma il problema restano le notti insonni. Siamo alla fine, adesso è quasi  inutile lamentarsi: dovevamo risolvere prima. Certo, se riducessero gli orari non guasterebbe, ma il caos accade nei parcheggi. Non se ne può  più». Non fare nulla? Non lo può accettare la famiglia di Giovanni  Ardizzone, che ha avviato un mese fa la raccolta di firme contro il festival, per limitare il rumore. «Magari per qualche sera si è vista meno gente, ma in linea generale la cosa è insopportabile - spiega la moglie di Ardizzone, Mirella Bonisola - Non ce l’abbiamo con chi viene lì per lavorare e ha tutti i permessi, ma con chi fa confusione. Certo, chi vuole attirare gente deve incitare i giovani e il risultato si vede. Non parliamo poi della giostra, è  pazzesca!».

La famiglia ha affrontato diversi guai e la petizione è scesa nella scala delle priorità ma è stata fatta: «Non ho ancora spedito la raccomandata però sono decisa a farlo - racconta Erika, figlia della coppia che vive in via Brughiera - Ho raccolto nomi e numeri di carta d’identità di 36 persone al Villaggio Sant’Anna e  nei dintorni. Ora il 29 si avvicina ma è dal 19 giugno che sopportiamo: vogliamo agire in  vista del 2016». Erika ha controllato il Piano acustico comunale, da cui risulta che si possono ottenere deroghe sui decibel per determinate manifestazioni ma fino alla mezzanotte.

«Nella lettera vogliamo denunciare che attorno a MalpensaFiere sopportiamo  rumori e schiamazzi a causa del festival. E’ impossibile  riposare perché la musica continua dalle 19 alle 3 da lunedì a domenica. Ipotizziamo una  violazione alle norme del Piano acustico e chiediamo al Comune di vigilare con l’Arpa sull’ inquinamento acustico».  I residenti sollecitano un «tempestivo intervento per impedire che il rumore si protragga e una pronta riduzione del livello dei decibel  misurati con un fonometro». «Sono fuori dalle regole anche anche le discoteche della zona - conclude la battagliera bustese - Voglio inviare una raccomandata perché così rimane la ricevuta di ritorno e non possono dire che hanno perso le denunce».


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