Varese stringe la cinghia e mangia a casa: perché concedersi una bella cena con amici o in famiglia senza uscire dalle quattro mura fa risparmiare. A dirlo, nero su bianco, è un’indagine della Camera di commercio di Monza e Brianza dedicata ai consumi dei lombardi e alla loro propensione al risparmio in tempo di crisi. Ebbene, nella maggior parte dei casi la spesa è mirata: il 46% compra meno per evitare gli sprechi. I lombardi proseguono a fare rinunce per le uscite fuori (soprattutto i giovani e gli adulti) ma al contempo sono meno attenti, rispetto allo scorso anno, a risparmiare su auto e bollette.
A Milano si riscontra la percentuale più alta di famiglie che non modificano le proprie abitudini per far quadrare il bilancio, e anche a Monza si è più “risparmiosi” sulle bollette e sull’uso dell’auto. Insomma, per il nuovo anno le famiglie lombarde proseguiranno a fare rinunce per le uscite fuori mentre presteranno meno attenzione a risparmiare sull’automobile e sui consumi domestici. Per contenere le spese si riduce chi controlla le bollette: 1 famiglia lombarda su 3 sta più attenta all’utilizzo di elettrodomestici e riscaldamento (era il 50% lo scorso anno) e il 6% rinuncia ad usare l’automobile (era il 10%). Ancora il 39% dichiara di fare meno aperitivi e cene fuori (erano il 33% lo scorso anno) e la percentuale è più alta tra i giovani e gli adulti (circa 1 su 2).
Il risparmio non passa più dal supermercato: se il 46% sta attento a ridurre gli sprechi di generi alimentari, facendo una spesa più mirata, a cambiare i prodotti che acquista per spendere di meno resta 1 famiglia su 4. Meglio rifornirsi in diversi punti vendita per inseguire il risparmio (60%).
È quanto emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di commercio brianzola in collaborazione con DigiCamere.
I risultati in base alle province dicono molto. A Milano c’è la percentuale più elevata di famiglie che non modifica le proprie abitudini per far quadrare il bilancio (39% contro il dato medio regionale del 26%). Fra le “formichine“ si conta anche Varese: qui c’è la percentuale più significativa di famiglie che trascorrono più tempo libero in casa (27%) e riducono le cene fuori (42%). Quest’ultimo accorgimento usato anche a Brescia (49%), insieme alla riduzione degli sprechi alimentari grazie ad una spesa più mirata.
A Bergamo per fronteggiare le difficoltà economiche, si preferisce riparare anziché sostituire (16%) mentre a Monza c’è la percentuale più alta di famiglie che sta attenta ai consumi di casa e cerca di usare meno l’automobile (rispettivamente il 39% e il 9%).