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La Procura di Verbania ha dato formalmente il via libera al funerale di Paolo Rindi, il diciannovenne varesino scomparso in Val Grande dal 2 febbraio e il cui cadavere è stato trovato mercoledì scorso sul greto di un torrente nel territorio di Cicogna. Il sostituto procuratore Gianluca Perianiha infatti firmato il nullaosta alle esequie, mettendo di fatto la salma a disposizione della famiglia.
Una decisione presa dopo aver valutato le conclusioni del medico legale Carola Vanoli, che giovedì ha eseguito l’esame esterno del cadavere, riscontrando segni di numerose e gravi fratture compatibili con l’ipotesi della caduta dall’alto, per diversi metri, dal sentiero fin sulle rocce. In particolare, fatale sarebbe stata la frattura delle vertebre cervicali, che è solitamente causa di decesso immediato. Paolo, insomma, secondo il medico legale, è morto sul colpo.
La salma è ancora nella camera mortuaria dell’ospedale di Verbania in attesa che i familiari decidano tempi e modi delle esequie. Quel che è certo è che si tratterà di una cerimonia con rito civile, nella seconda metà della settimana prossima. Un commiato durante il quale gli amici, compresi quelli della sua band, The RadioAut, suoneranno la musica che Paolo amava e leggeranno poesie oppure testi scritti da loro per ricordare il giovane studente di filosofia. Neppure il luogo è stato ancora stabilito: amici e parenti vorrebbero organizzare un estremo saluto all’aperto, magari in mezzo al verde, ma in un posto che abbia anche la possibilità di uno spazio ampio coperto per poter contenere la folla in caso di maltempo. Una decisione è attesa nei prossimi giorni.