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«Noi siamo cresciuti facendoci male. Ora dobbiamo generare volumi sani. Sappiamo che siamo perfettamente in grado di farlo, ma serve un processo di ristrutturazione che ci consenta di mettere a punto un nuovo piano finanziaro e di ristrutturare il debito in essere». Giovanni Castiglioni,presidente di Mv Agusta, è ottimista e realista al tempo stesso. Martedì 22 ha incontrato i rappresentanti sindacali di Fiom e Fim e ha comunicato ufficialmente che la società ha presentato domanda al tribunale di Varese per l’ammissione alla procedura di concordato in continuità. Una decisione che lo stesso patron delle due ruote varesine definisce come necessaria per poter ripartire secondo la nostra velocità di crociera». Invece, negli ultimi due anni, si è forse schiacciato troppo il pedale dell’acceleratore. L’azienda è cresciuta con una media del 30% l’anno per quanto riguarda il fatturato. E’ successo anche nel 2015, con i ricavi arrivati a 100 milioni di euro. Con un particolare, però: cifre fatturate ma non completamente incassate. Anzi, gli incassi si fermano a poco più della metà. Le prospettive sono abbastanza chiare: entro i prossimi tre mesi Mv dovrà presentare un piano di ristrutturazione del debito e, a quel punto, i giudici decideranno se concedere l’ammissione al concordato. «Noi abbiamo bisogno di fare un anno in tranquillità - ammette Castiglioni - di vendere moto e di vedercele pagate. Così generiamo volumi sani che ci consentiranno di fare quello che sappiamo fare al meglio: moto di altissima qualità per un mercato di nicchia che ci consentirà di crescere con una media del 10% l’anno. Un ritmo che l’azienda può sostenere».
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