Una veglia di preghiera, per ricordare un uomo che ha saputo volare tanto in alto grazie alle sue capacità imprenditoriali, ma che il destino ha fatto precipitare. Una veglia per alleviare il dolore, perché nessuno sa spiegarsi perché l’ultraleggero con cui Dario Fantinato volava domenica pomeriggio, assieme all’amico Antonio Guidotti, si è trasformato in una trappola mortale. L’altra sera si sono accese decine di candele, nella Basilica di San Vittore. C’erano centinaia di persone, con amici e dipendenti in fila per abbracciare la moglie Valeria e i fratelli Ugo e Piero, perché è solo con gli abbracci che si può provare, almeno un po’, a sciogliere il dolore. A ricordarlo anche il presidente della Provincia, Gunnar Vincenzi: «La prematura e tragica scomparsa di Dario Fantinato è una perdita per l’intero nostro territorio. Non solo voglio ricordare l’imprenditore determinato e attento alle esigenze dell’azienda e dei dipendenti, innovativo ma concreto, ma anche il suo significativo ruolo svolto a favore delle realtà imprenditoriali nel confronto con gli organi istituzionali del territorio. Un forte ed affettuoso abbraccio rivolgo ai familiari tutti, in particolare, alla moglie e al piccolo Davide».
E mercoledì , alle 20.30, la preghiera sarà per l’amico Antonio Guidotti, nella chiesa di San Grato a Bobbiate.
Nella stessa giornata si saranno tenute le autopsie all’Istituto di Medicina legale di Busto Arsizio e il pm Luca Pisciotta avrà nominato un perito per tentare di dipanare i tanti dubbi che ancora avvolgono la tragedia. Dopo l’esame, il magistrato dissequestrerà le salme per consentire alle famiglie di organizzare il funerale.
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