«Abbiamo vinto. Le nostre proteste hanno costretto il Governo a fare marcia indietro e a togliere gli immigrati dall’area Expo. Bene. Certo, Renzi poteva evitare questa figuraccia all’ottimo prefetto di Milano, ma va bene così. Adesso possiamo andare avanti come previsto con il post Expo. Buona Pasqua a tutti. Ah no, ancora una cosa: caro Renzi, ribadisco il concetto: Expo o non Expo, i clandestini la Lombardia non li vuole». Così ha scritto venerdì 25 marzo, sul suo profilo Facebook, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, sulla decisione del ministro Angelino Alfano di non ospitare al campo base di Expo i 500 immigrati previsti e di trasferire i 100 che già erano stati sistemati sull’area.
Ecco poi il commento di Mariastella Gelmini, candidata capolista a Milano per le elezioni amministrative del 2016 e coordinatrice lombarda di Forza Italia: «Sul tema immigrazione a Milano non dobbiamo abbassare la guardia. Quello che è successo nell’area dell’ex fiera di Expo è solo uno degli ultimi episodi che confermano come i bisogni dei milanesi siano messi in coda alle necessità. Non si può pensare di aprire centri di accoglienza senza aver interpellato prima i cittadini del posto».
«Noi - ha aggiunto Mariastella Gelmini - siamo dalla parte di chi rispetta le regole ma prima di tutto dalla parte dei Milanesi che chiedono semplicemente di vivere dignitosamente».
Voce critica invece quella di Flavio Tosi, Sindaco di Verona, ex lehista e ora segretario di “Fare!”. «Nel 2011 l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni disse pubblicamente che le Regioni, sul fronte dell’accoglienza dei profughi, avrebbero dovuto fare la propria parte. Addirittura, l’allora ministro Maroni lo intimò alle stesse Regioni, non lasciando possibilità di scelta. Senza dimenticare che fu nel 2003, quando la Lega era al Governo, che l’Italia sottoscrisse il Regolamento di Dublino II, in base al quale l’Italia, così come qualsiasi altro Stato contraente, si è impegnata a prendersi in carico i profughi che sbarcano sulle nostre coste».
Articolo completo sulla Prealpina di domenica 27 marzo.