La Guardia di Finanza punta i riflettori sull’impianto di riscaldamento dell’ospedale di Cuasso al Monte. I finanzieri del comando provinciale hanno infatti bussato agli uffici varesini di viale Tamagno per acquisire documentazione relativa all’appalto, che era stato affidato a una società esterna, per la manutenzione e il rifornimento della caldaia del nosocomio di Cuasso. L’ospedale della Valceresio fa infatti da sempre capo all’Azienda ospedaliera di Varese, oggi Asst Sette Laghi.
Bocche cucite da parte degli inquirenti, anche se le divise grigie delle Fiamme gialle non sono passate inosservate l’altra mattina al “Circolo”. Pare comunque che l’attività di indagine dei finanzieri, coordinati dal pubblico ministero varesino Massimo Politi, si sia concentrata proprio sulla documentazione relativa al presidio ospedaliero di Cuasso. Un’indagine che sarebbe partita in seguito a un esposto che invitava ad approfondire la questione dell’appalto del sistema di riscaldamento, a gasolio, della struttura. L’intera partita del riscaldamento, infatti, prima seguita direttamente dagli uffici ospedalieri, era stata poi affidata a una società esterna. Con un appalto che si sarebbe aggirato su un importo di circa sei milioni di euro per cinque anni. E che avrebbe comportato, per le casse pubbliche, una spesa ben più alta rispetto alla gestione interna. Contratto che fu infatti rescisso, nel 2015, dall’attuale direttore generale Callisto Bravi, che ha deciso di tornare alla gestione in autonomia, ritenuta più economica, dell’intero comparto.
Da qui la decisione degli inquirenti di farsi consegnare dall’Azienda ospedaliera i documenti relativi a quell’appalto.