L’unico a ostentare tranquillità è Roberto Maroni, che non dà peso ai ritocchi previsti nella sua giunta con l’annunciata nomina dell’assessore alla Salute. Dentro i partiti di centrodestra, invece, c’è fibrillazione. Molta. A provocarla è il rincorrersi di voci sul nome del futuro assessore, che le indiscrezioni indicano in Viviana Beccalossi, attuale responsabile dell’Urbanistica. Maroni sarebbe intenzionato a trasferirla al vertice del settore più delicato di Palazzo Lombardia: la sanità. La qual cosa indispone Forza Italia, che rivendica quelle deleghe (la Beccalossi è di Fratelli d’Italia) appartenute a Mario Mantovani, uno dei berlusconiani di riferimento in Regione, finito in manette con una serie di accuse lo scorso ottobre. Da quella data, l’assessorato alla Salute è stato gestito in prima persona da Maroni. Ad agosto è stata varata la riforma sanitaria e, ora, con l’avvio di Arac, l’authority anticorruzione che il governo intenderebbe però impugnare perché si sovrapporrebbe all’Anac di Raffaele Cantone, il governatore passa la palla. A Viviana Beccalossi, dunque? Decisione che di fatto richiederebbe una sorta di rimpasto di giunta, con l’individuazione di un nuovo responsabile dell’Urbanistica. Maroni mercoledì è stato esplicito: «Non c’è alcun rimpasto di giunta in agenda. I miei assessori stanno lavorando benissimo e continueranno a farlo; in più nominerò l’assessore alla Sanità così come previsto. Nomi? Non ne faccio. Il totonomine lo lascio ai giornali. Deciderò io dopo aver sentito i capigruppo e i partiti di maggioranza». Fine delle tensioni? Assolutamente no. Forza Italia non intende rinunciare alla Sanità. Con toni decisi, è Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda berlusconiana, a ribadire che il suo partito non mollerà di una virgola.
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