Prima il fascicolo giudiziario. Ora anche le indagini. Sta di fatto che Varese è ormai completamente esautorata dal procedimento aperto per fare luce sul delitto di Lidia Macchi. Risale al novembre del 2013 l’ordinanza con cui fu disposta l’avocazione da parte della Procura Generale di Milano del fascicolo contro ignoti “gestito” per 26 anni dall’allora pm varesino Agostino Abate. È di mercoledì 13 aprile, invece, l’ufficializzazione della notizia del trasferimento delle indagini dagli uffici della Squadra Mobile di Varese a quelli dei colleghi di Milano.
Dietro quella che si potrebbe inquadrare come una sorta di avocazione bis - stavolta però delle indagini - ci sarebbero «motivi funzionali e logistici».
Ampio servizio sulla Prealpina di giovedì 14 aprile.