La campagna elettorale s’infiamma, dalla guerra ai manifesti all’ultimo, eclatante episodio: una bomba carta piazzata sotto casa di un candidato leghista a Brebbia.
La notizia è esplosa nella tarda mattinata di giovedì 19 attraverso la pagina Facebook di Matteo Bianchi, segretario provinciale del Carroccio e sindaco di Morazzone: «Questa notte a Brebbia .- scrive Bianchi - scritta rossa (Mussolini Salvini = Magni Porrini) e scoppio di una bomba carta sotto casa di un nostro giovane candidato consigliere comunale (Alessandro Porrini, in lista con il candidato sindaco Alessandro Magni, ndr) , al grido di “leghisti squadristi.” Se questi sinistri personaggi pensano di intimorire in questa maniera, hanno sbagliato a capire. La migliore risposta a questa vigliaccata è riempire la piazza di Brebbia con tante persone in festa in concomitanza con il passaggio di Matteo Salvini previsto per sabato alle 16».
Il riferimento alla visita di Salvini si collega con quanto accaduto a Busto Arsizio, dove un manifesto “dimenticato” in centro è costato caro alla Lega Nord. Perché i vertici del Pd hanno avvistato e denunciato in centro l’anomalo cartellone che annunciava il ritorno di Matteo Salvini previsto per sabato, dalle 15, in piazza San Giovanni. Risultato: telefonata ai vigili urbani per affissione elettorale abusiva e multa salata al Carroccio.
Così s’infiamma la campagna elettorale, finora tenuta dentro binari sereni da candidati sindaci riflessivi e compassati. Invece è bastato un cartellone irregolare per innescare uno scontro che, chiaramente, adesso diventa di reciproco controllo degli uni verso gli altri, per cercare di coglierli in fallo.
E la polemica infuria anche a Varese, dove le affissioni abusive sono al centro di esposti e proteste addirittura per slogan “rubati”.
Sull’episodio di Brebbia indaga la Digos, che conferma l’esplosione di un grosso petardo e l’ipotesi della pista politica (dato il collegamento con la scritta).