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Stuprò la suocera: 2 anni e 8 mesi

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Stuprò la suocera: 2 anni e 8 mesi

Per vent’anni avrebbe maltrattato la moglie e al culmine delle umiliazioni inflitte alla donna, avrebbe violentato la suocera settantaquattrenne.

Il gup Giuseppe Limongelli ha creduto a questa versione e il quarantacinquenne è stato condannato a due anni e otto mesi. Per l’imputato è stato un colpo durissimo, dall’aula se ne è andato con un nodo alla gola.

«Perché io non ha fatto nulla di tutto ciò, mi stanno facendo pagare la colpa di non voler stare più con la mia ex moglie, è tutta una questione di soldi e di gelosia», ha commentato poco prima che il giudice uscisse dalla camera di consiglio.

L’avvocato Francesca Cramisè però pronta a impugnare la sentenza in appello anche perché la pena è ridotta rispetto alla richiesta del pubblico ministero Rosaria Stagnaro, ossia quattro anni di reclusione senza attenuanti.

L’uomo nel frattempo è agli arresti domiciliari, ma lo scorso agosto finì addirittura in carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pubblico ministero Maria Cristina Ria.

Le accuse mosse dalla ex moglie sono pesanti: dal 1996 alla scorsa estate, il quarantacinquenne avrebbe quotidianamente picchiato la madre dei suoi figli con qualsiasi arnese domestico, insultandola e vessandola anche davanti ai ragazzi.

Poi c’è l’episodio che riguarda l’anziana suocera. Coltello in pugno, ad aprile dell’anno scorso l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale ordinandole di obbedire, «altrimenti ti ammazzo».

Manca però la querela, l’anziana insomma non ha mai denunciato l’episodio e questo sarà uno dei motivi d’appello dell’avvocato Cramis.

Articolo completo sulla Prealpina di mercoledì 1 giugno.


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