Quantcast
Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

San Gottardo, effetto traino?

$
0
0

San Gottardo, effetto traino?

Matteo Renzi, dopo la clamorosa gaffe di un mese e mezzo fa («Stiamo completando il tunnel del Gottardo»), è rimasto un po’ defilato. François Hollande ha detto «la Francia si inchina ed è cosa rara», mentre Angela Merkel ha sottolineato come «il Gottardo sia il cuore, noi dobbiamo realizzare l’aorta». Tutti i capi di Stato presenti mercoledì per l’inaugurazione della galleria ferroviaria più lunga al mondo hanno concordato sull’ammirazione per l’opera titanica portata a termine dagli svizzeri: un tunnel di 57 chilometri realizzato in soli diciassette anni e pienamente condiviso dalla popolazione poiché votato con un referendum. Chapeau.

Con Renzi rimasto un po’ in disparte, l’Italia, dove ci saranno voluti nove anni (entro il 2017) per finire i nove chilometri dell’Arcisate-Stabio, è stata rappresentata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio che su Twitter ha indicato la Svizzera a esempio: «Con questo tunnel sul corridoio Reno-Alpi, oggi pensiamo che il San Gottardo sia un po’ italiano e i porti liguri un po’ svizzeri. Italia e Svizzera condividono 740 chilometri di frontiera, l’interesse è quello di preservare il passaggio di merci e persone secondo Schengen. Con questo tunnel dei record che collega nord e sud, la Svizzera dimostra di far a pieno titolo dell’Europa e, in una fase complessa, anziché alzare i muri lancia un messaggio di apertura».

Anche Legambiente Lombardia invidia l’iter del San Gottardo, soprattutto rispetto alle scelte italiane: «Il traforo ferroviario – sottolinea l’associazione - viene realizzato sull’asse di traffico infraeuropeo maggiore e dove è previsto un nuovo incremento dei trasporti Nord-Sud Europa. L’Italia invece insiste con il traforo del Frejus e con quello del terzo valico Milano-Genova, dove le attuali linee ferroviarie sono tutt’altro che sature e i traffici (anche quelli passeggeri) sono in declino». Inoltre «il traforo del Gottardo rappresenta una scelta trasportistica sostenibile che guarda al futuro dell’ambiente, in linea con le indicazioni del “Libro bianco europeo dei trasporti”, disatteso da molti Paesi tra cui l’Italia». Infine «per finanziare l’opera è stato adottato un meccanismo responsabilizzante e innovativo (65% con un pedaggio/tassa sui Tir, 25% con l’accisa sulla benzina e 10% Iva). Noi siamo fermi all’utilizzo del più congeniale debito pubblico o, peggio, ai “project financing” farlocchi, che sono una garanzia pubblica mascherata».

Tornando comunque agli aspetti positivi, l’inaugurazione del Gottardo non finisce qui. Se i treni sotto il tunnel inizieranno a viaggiare da dicembre, nel 2020 saranno completati i 15,4 chilometri della galleria di base del Ceneri, che ridurrà ulteriormente i tempi di percorrenza. Analogamente alla “sorella maggiore” del San Gottardo, anche quella del Ceneri è costituita da due canne a binario unico. Per quella data dovrebbe essere pronta anche la Luino-Gallarate, mentre a inizio 2018 dovrebbero viaggiare i convogli pure sull’Arcisate-Stabio. Si spera.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

Trending Articles