I varesini snobbano il Mediterraneo, in preda ai “fuochi” di guerre e immigrazione di massa, riscoprendo le città d’arte italiane o le capitali europee. È questa la fotografia del Ponte del 2 giugno, un poker di quattro giorni (da giovedì scorso a domani) giocato da molti come un anticipo d’estate. Questi giorni di festa, infatti, sono considerati il banco di prova della prossima stagione, anche se il maltempo si è messo di traverso rovinando i piani di molti vacanzieri e operatori. Chi ha potuto, comunque, si è concesso un weekend lungo nelle località vicine, magari a Roma, a Venezia e anche a Napoli, complici i treni veloci sempre più utilizzati come alternativa valida all’aereo per gli spostamenti nazionali. L’impressione è che tantissime persone abbiano preso al volo questa opportunità, unendo un solo giorno di ferie o contando sul ponte già deciso in molte scuole, aziende pubbliche o private. Eppure, ad ascoltare gli addetti ai lavori, non c’è stato un vero e proprio boom dalla terra dei laghi. Forse, infatti, il buon movimento è aumentato anche dalle seconde case in montagna o al mare.
A confermarlo è Franco Francescotto, referente provinciale di Fiavet, la federazione che riunisce le agenzie di viaggio: «In poco tempo si è rivoluzionato l’intero mercato turistico – spiega l’esperto di Malnate -. Un tempo la maggior parte del nostro lavoro era legata proprio al Mediterraneo e al Nord Africa: Egitto in primis, ma anche Tunisia, Turchia, Grecia, tutte mete che ora hanno perso per i problemi di sicurezza internazionale. Pensavamo che almeno la Grecia potesse salvarsi, ma le prenotazioni sono in netto calo per il timore degli sbarchi di profughi. Tutte le destinazioni tipiche degli ultimi anni sono saltate: c’è troppa paura, si preferiscono le Canarie (dove però l’Oceano e il vento non piacciono a tutti) e soprattutto le Baleari, praticamente già piene ora per tutta l’estate. È impossibile trovare un posto e molti varesini in questo Ponte hanno premiato uno dei pochi luoghi in cui ci si sente sicuri».
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