I pareri, dentro la giunta, non sono univoci. Ma le fiamme che l’altro giorno hanno avvolto l’ex oratorio di Sacconago hanno fatto danni rilevanti sulla struttura comunale e il sindaco Gigi Farioli («dopo tre sopralluoghi») ha deciso di rompere gli indugi e ha chiesto ai dirigenti di preparare un’ordinanza in cui si disponga l’abbattimento di tutte le parti pericolanti dell’edificio, «se servisse anche tutto». Saranno i tecnici a dirgli se, dove e quanto la tenuta dell’immobile sia precaria, ma il primo cittadino è pronto a firmare il via libera alle ruspe prestissimo. Certo di mezzo ci sono le elezioni - che fra poche ore o al massimo fra due settimane - gli toglieranno i poteri per intervenire «ma io - esclama Farioli - non ho intenzione di lasciare nulla in sospeso, né voglio andarmene con la responsabilità di lasciare una struttura pericolante in cui qualche sventurato potrebbe farsi male».
Insomma, che la demolizione sia un atto alle porte o un’ipotesi aleatoria (perché c’è chi sostiene che comunque sia necessario il benestare della Soprintendenza) non si sa. Ma la vicenda ha lasciato il segno. Inducendo il sindaco uscente a muovere qualche passo «perché quell’area, salvando quello che è giusto salvare e ripulendo il resto, deve diventare un luogo aggregativo quartierale».