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Sfila l’orgoglio gay: politica sfrattata

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Sfila l’orgoglio gay: politica sfrattata

Almeno un migliaio di persone sono attese per il Varese Pride, la manifestazione dell’orgoglio Lgbt che invaderà pacificamente il centro di Varese nel pomeriggio di sabato 18. La data cade, come quella di tutti i Pride, nel mese di giugno in ossequio ai Moti di Stonewall, da cui il movimento per i diritti degli omosessuali ebbe la sua prima grande spinta: solo una coincidenza, dunque, la sovrapposizione col periodo elettorale, che sfocerà meno di 24 ore dopo nel ballottaggio fra i candidati di centrodestra e centrosinistra, Paolo Orrigoni e Davide Galimberti. Nessuno dei quali sarà presente alla parata. Peraltro, lo staff organizzativo guidato dalla neonata Arcigay varesina ha ricordato anche venerdì, su numerosi canali Facebook, il divieto di esporre simboli di partiti politici, proprio per rispettare appieno il silenzio che precede la competizione.

Nei mesi e nei giorni scorsi non sono mancate polemiche su quella che si preannuncia come una delle più importanti manifestazioni nella storia di Varese, da sempre poco avvezza ai cortei: il Comune, infatti, non ha voluto concedere il patrocinio, a differenza di quanto fatto dalla Provincia di Varese, dall’Università dell’Insubria e persino dal Consolato degli Stati Uniti a Milano, il cui rappresentante Rami Shakra terrà un intervento dal palco di via Bernascone. Proprio l’area riservata alla conclusione è stata oggetto di un intenso tira e molla nelle ultime ore: inizialmente la parata sembrava doversi concludere in piazza Monte Grappa attraversando corso Matteotti, poi la centralissima strada del “salotto buono”, un po’ per le strette dimensioni e un po’ per la presenza della sede di più partiti politici, è stata dichiarata off-limits; al tempo stesso, il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza aveva deviato l’evento finale su piazza Ragazzi del ‘99, sollevando le proteste degli organizzatori in quanto spazio chiuso e dunque poco apprezzabile anche per ragioni di sicurezza. La mediazione di giovedì ha fatto tutti contenti: la cerimonia finale andrà dunque in scena tra l’Infopoint di piazza Monte Grappa e la Camera di Commercio, al termine di un corteo che scatterà alle 15 da piazza Cacciatori delle Alpi.

Se le strade di una parte di Biumo Inferiore (in particolare via Dandolo) e del centro storico potranno subire chiusure temporanee e dunque disagi per il traffico, come annunciato dai cartelli apposti dal Comune nei pressi degli incroci, l’attesa per l’evento è palpabile: gli organizzatori assicurano una grande, orgogliosa e colorata dimostrazione in favore dell’uguaglianza, dell’estensione dei diritti e dell’amore nel senso più ampio del termine. Polemiche a parte, oggi parla la piazza.


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