Grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza e ad alcune testimonianze, è stato identificato dalla Digos e denunciato a piede libero: si tratta di un uomo di quasi settant’anni, incensurato. Sarebbe stato lui a minacciare l’agronomo varesino Daniele Zanzi, candidato alle elezioni come capolista di Varese 2.0 e ora sostenitore di Davide Galimberti nel ballottaggio di domani. E proprio l’aspirante sindaco per il centrosinistra aveva raccontato l’episodio in un incontro a Giubiano avvenuto pochi giorni fa: «Durante un presidio a un gazebo – aveva affermato Galimberti – sono arrivate anche minacce di bastonate e per questo episodio gravissimo faremo denuncia. E non è tutto, perché altri candidati della nostra coalizione hanno ricevuto telefonate anonime e intimidatorie». Daniele Zanzi, presente all’incontro organizzato in via Maspero, aveva confermato tutto, preferendo non commentare l’episodio, a parte l’individuazione dei colpevoli appartenenti a «una precisa forza politica».
Un episodio grave, sul quale i poliziotti della Digos – guidata dal commissario capo Gianluca Solla - hanno subito fatto luce, avviando le indagini che si sono chiuse a tempo di record. In base alla prima ricostruzione, ancora da confermare con precisione, gli investigatori della Questura avrebbero rintracciato l’uomo analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in centro e incrociandole con le testimonianze dei presenti.
All’origine dell’episodio ci sarebbe stato un piccolo diverbio avvenuto poco prima tra Zanzi e una parente del pensionato: uno screzio pare legato all’attività di volantinaggio che la donna stava facendo per conto di un partito del centrodestra, vicino al gazebo della lista Varese 2.0. Una questione che parrebbe di poco conto, insomma. Ma evidentemente non deve averla pensata così il settantenne che, saputo dell’episodio, si sarebbe presentato allo stand a ridosso di corso Matteotti annunciando appunto di voler prendere a bastonate l’agronomo. Per fortuna dalle parole non è passato alle vie di fatto, ma la “promessa” c’è stata e ora l’uomo – identificato dalla Polizia di Stato e poi riconosciuto anche da testimoni - è stato denunciato a piede libero per il reato di minacce, con gli atti depositati in Procura.