Anche il Comune di Legnano lancia il suo messaggio contro la violenza sulle donne. Da venerdì 17, infatti, un drappo rosso è collocato sopra l’ingresso di piazza San Magno del municipio, un simbolo per dire stop ai femminicidi e ad ogni forma di violenza di genere.
L’iniziativa è partita nei giorni scorsi su WhatsApp per dire al mondo che la morte di Sara, la 22enne romana a cui l’ex fidanzato ha dato fuoco dopo averla uccisa, e di tutte le altre, non lascia indifferenti. In poco tempo sui balconi, sulle finestre, sugli alberi di tutte le città italiane stanno così comparendo abiti e foulard rossi: fotografati e rilanciati su Twitter e Facebook, diventano un segno dell’orrore e della rabbia contro la violenza che ha colpito Sara, ma che continua a colpire decine di donne ogni giorno in tutta Italia. E allora ecco che esporre una bandiera, una maglietta, un nastro diventa gesto di condivisione di una battaglia per la civiltà.
L’amministrazione legnanese ha accolto in particolare la proposta dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Bottalo, e della commissione Femminile-Pari Opportunità di aderire alla campagna. I promotori invitano i legnanesi a fare altrettanto “gridando” così il proprio no alla violenza.
E che anche nel Legnanese il messaggio sia importante lo dicono i dati del Centro Antiviolenza a cui fanno riferimento gli undici Comuni del Piano di Zona: nel solo mese di aprile, dieci hanno bussato per chiedere aiuto e di queste 6 sono state prese in carico aggiungendosi a quelle già seguite. Il mese successivo, maggio, se ne sono aggiunte altre tre. Complessivamente oggi sono 39 le donne prese in carico dalla struttura con un sostegno che comprende consulenza legale e colloqui psicologici, fino all’accoglienza nei casi più gravi. Ma per una donna che denuncia e chiede aiuto, quanti altri casi restano sconosciuti?