Nell’ala attualmente non utilizzata dell’istituto Barbara Melzi i lavori procedono speditamente e ormai sono in dirittura finale. Ma probabilmente servirà ancora qualche altro giorno prima di organizzare il trasferimento degli oltre sessanta migranti ospitati da più di due mesi dal centro di emergenza allestito dalla Croce Rossa nella palestra dell’Istituto don Milani a Venegono Inferiore a quella che sarà la loro nuova casa in attesa poi di sapere se la domanda di asilo presentata verrà accolta o meno.
Un’attesa che si preannuncia particolarmente lunga dal momento che i primi appuntamenti per vagliare le richieste sono stati fissati fra gennaio e aprile 2016 e le risposte non arriveranno prima di tre o quattro mesi. Venerdì, provenienti da Napoli, sono arrivati un centinaio di materassi in acrilico e nel pomeriggio sono stati montati i primi letti: a breve arriveranno anche gli armadietti per riporre indumenti e altri effetti personali. In tutto sono sei le stanze della struttura, ognuna di 50 metri quadrati, che accoglieranno quattordici migranti ciascuna. Gli allacciamenti a luce, acqua e gas sono stati completati e anche la caldaia in vista dell’inverno è stata collaudata e funziona alla perfezione.
Nel lunghissimo corridoio che porta a ognuna delle stanze e che servirà anche da punto operativo del nuovo centro di accoglienza (sono previsti un ufficio direzionale, un ambulatorio e una cameretta per i volontari che passeranno la notte nella struttura) gli operai delle imprese delle pulizie si danno un gran daffare, aiutati da volontari e anche da alcuni migranti che vogliono rendersi utili in qualche modo. Il centro potrà disporre di un ampio locale lavanderia dove verranno sistemate alcune lavatrici e una lunga vasca in laminato per dare la possibilità ai migranti di pulire le poche cose che sono riusciti a portare con sé, e un altro ampio locale servirà come spazio mensa.
Sul retro dell’Istituto nello spazio un tempo dedicato a sport e ricreazione (sul terreno in asfalto si può giocare a basket e a calcetto) saranno posizionati i container della Croce Rossa utilizzati negli interventi a seguito di calamità naturali che fungeranno da servizi igienici estremamente pratici e funzionali.
«Ci siamo presi ancora qualche giorno - spiega Mario Grassi, presidente provinciale varesino della Cri - per fare le cose nella maniera migliore possibile. Si tratta di una esperienza umana straordinaria perché questa volta siamo a farla in casa nostra. In questi giorni sono stati tantissimi gli attestati di solidarietà giuntici. La responsabile di Mc Donald’s di Tradate, che gestisce anche altri cinque ristoranti della zona, ci ha regalato i vassoi per l’area mensa. Un gesto bello e insperato».
Ma la solidarietà non è certo il sentimento dominante nei confronti dei profughi: contro l’accoglienza scendono in piazza i Giovani Padani. Il movimento giovanile della Lega Nord ha infatti convocato per questo pomeriggio un presidio davanti all’istituto Barbara Melzi. La manifestazione, dal titolo “#stopinvasione“, avrà inizio alle 14 e vedrà la partecipazione dell’intero gruppo del Carroccio nel consiglio comunale tradatese guidato dal senatore Stefano Candiani, dal sindaco di Venegono Superiore Ambrogio Crespi e del consigliere regionale Francesca Brianza.
«Il presidio - spiega in una nota il Mgp - è aperto a tutti i cittadini di Tradate. Il Barbara Melzi gestirà i richiedenti asilo per conto della Prefettura alla modica cifra di 32 euro al giorno per ogni presunto profugo: soldi che in un modo o nell’altro vengono prelevati dalle tasche di tutti i cittadini. Bisogna altresì ricordare che dei settanta ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, la maggioranza proviene dal Bangladesh, paese che peraltro risulta in pace dal lontano 1991».