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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Profughi, posti finiti

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Profughi, posti finiti

«Abbiamo l’acqua alla gola». Utilizza questa metafora, il prefetto Giorgio Zanzi, per descrivere la situazione sul fronte profughi. L’onda lunga degli sbarchi, 13mila in 4 giorni, ha colpito tutta la Penisola e la provincia di Varese (alla quale tocca l’8,13 per cento degli arrivi destinati alla Lombardia). I posti disponibili sono tutti esauriti. Ammonta ad «alcune decine» il numero di migranti ai quali va trovata una sistemazione. Anche se le trattative, nel vero senso della parola, con le altre province lombarde, sono appena cominciate. «Non c’è più posto», ribadisce il prefetto. E prima di questa nuova emergenza, nel Varesotto si è toccata quota 1.350 immigrati. «Attiveremo altri bandi per l’accoglienza», dice il prefetto. ma il punto adesso è un altro. E’ rappresentato dalla necessità di sistemare un numero non previsto di arrivi di clandestini.

«Più volte mi è capitato di confrontarmi con il prefetto Zanzi sulla situazione delicata che la Prefettura deve affrontare sul fronte immigrati», dice il presidente della Provincia, Gunnar Vincenzi. «Sono disponibile ad attivarmi per verificare, tramite i nostri sindaci, la disponibilità a mettere a disposizione, laddove ve ne sono, strutture per l’accoglienza, oltre a quelle già messe in campo in questi anni».

L’arrivo sulle coste italiane di vecchi pescherecci e barconi, ha riacceso la polemica politica anche in Lombardia. Il massiccio e inaspettato afflusso di clandestini, ha portato il deputato leghista Paolo Grimoldi a dire che «Renzi e Alfanohanno scambiato il territorio lombardo per un grande Cie a cielo aperto, ma si sbagliano, qui le strutture sono sature e infatti molti sindaci, compresi i sindaci del Pd, hanno chiesto ai rispettivi prefetti di bloccare gli arrivi nei loro comuni».

Intanto Samarate ha ricevuto il nuovo contingente di profughi, una trentina, provenienti da Senegal e Nigeria, da martedì 28 in via Ferrini a San Macario. I primi tredici sono giunti poco dopo mezzogiorno, gli altri nel corso del pomeriggio. Nei due appartamenti in cui sono alloggiati la situazione era ancora da lavori in corso, ma - hanno assicurato i vertici della cooperativa Verso Probo di Vercelli - tutto si sarebbe sistemato in poche ore. Intanto il sindaco Leonardo Tarantino, pur cosciente del fatto che si tratti dell’arrivo dei rifugiati del quale si parla da settimane, ammette la sua insoddisfazione: «Cominciamo male». «Noi non vogliamo disturbare - hanno dichiarato i ragazzi africani - Vogliamo farci conoscere e conoscere i cittadini. Ci piacerebbe integrarci con la popolazione di Samarate e lavorare per questa comunità». Ma emergono già le prime lamentele. I responsabili di una azienda di costumi da bagno, che ha sede a pochi metri dall’edificio in cui sono ospitati i profughi, ha subito incontrato i vertici della cooperativa. «Senza avere nulla contro le persone, questa presenza crea disagio per la nostra clientela e la nostra attività. Rischiamo un effetto boomerang dal punto di vista economico. Contestiamo la loro localizzazione».

Altri servizi sulla Prealpina in edicola mercoledì 29 giugno


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