L’industria tessile, pilastro dello sviluppo economico varesino, può avere ancora un futuro in provincia? La risposta è certamente positiva, a una condizione però: che le nuove generazioni si appassionino a una produzione che è anche scientifica, che è fatta di brevetti oltre che di marketing e grandi marchi e anche di sostenibilità aziendale. Insomma, servono giovani che possano entrare in azienda con il preciso compito di fare da trait d’union tra manifatturiero e nuove tecnologie. Ne hanno bisogno le aziende del territorio, che cercano queste figure professionali ma fanno una gran fatica a trovarle. Proprio da questo incontro mancato tra domanda e offerta nasce la collaborazione tra Centro Tessile Cotoniero di Busto Arsizio e Università Liuc di Castellanza. Un doppio percorso di formazione, finalizzato alla preparazione di dieci esperti in sostenibilità ambientale nel settore tessile e in altrettanti esperti per la ricerca e la progettazione nel settore tessile.
«Noi abbiamo necessità di assumere personale e non lo troviamo - ha esordito Grazia Cerini, direttore del centro Cot - Siamo partiti da questo fatto per mettere a punto i percorsi di formazione insieme a Liuc. E il nostro bisogno è condiviso anche dalle imprese del settore. Certo, bisogna appassionarsi». E non è così semplice, anche perché, al di là dei grandi brand di alta moda, l’opinione più diffusa tra i giovani ( e anche un po’ tra i loro genitori) è che il tessile non sia un settore vincente. «Non è vero - ha sottolineato Federico Visconti, rettore Liuc - il tessile è uno di quei settori in cui bisogna battere il ferro, perché è vero che con le tecnologie cambia tutto in tempi rapidi, ma noi dobbiamo sviluppare competenze nuove e specializzate là dove siamo bravi. E nel tessile siamo bravi, avendo anche a disposizione tuta la filiera».
«Siamo convinti - ha spiegato Aurora Magni, docente Liuc - che uno dei più significativi fattori di innovazione nel sistema produttivo sia rappresentato dalla sostenibilità che coinvolge tutta la filiera. Da due anni Liuc ha introdotto nel piano di studi un insegnamento in cui si affrontano queste tematiche, lette soprattutto dal punto di vista dell’industria tessile e della moda». Al via, dunque, i due percorsi, sostenuti dalla Regione e a partecipazione gratuita. Sono corsi a numero chiuso e le candidature devono essere presentate entro il 31 agosto.
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 12 luglio